Hockey - Mondiali

Genoni è un campione vero, ma tutta la difesa fa un gran lavoro

Le pagelle: comunque un grande addio per Ambühl, sorpresa Schmid

  • 26 maggio, 15:21
  • 26 maggio, 15:51
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Appena tre reti incassate nelle ultime otto partite del torneo

  • Keystone
Di: Omar Bergomi 

Genoni 6: non solo il migliore della Svizzera, ma il migliore del torneo. Prima del dolorosissimo gol di Thompson riesce a mantenere la gabbia inviolata per più di 240 minuti di fila. Non si può chiedergli di più, se non di continuare a vestire la maglia rossocrociata ancora a lungo.

Charlin 4,5: come backup di Genoni vede ovviamente poco il ghiaccio, ma nelle tre partite in cui è stato impiegato fa comunque il suo (anche uno shutout). È ancora giovane, avrà tempo per seguire le orme del numero 63.

Kukan 5,5: un Mondiale sontuoso per lo zurighese, che fa vedere perché ha giocato sei stagioni in NHL. Attento e puntuale in difesa, è un must anche in attacco dove con i due compagni dei Lions forma un trio pericoloso anche in powerplay.

Siegenthaler 5,5: giocatore fondamentale, non si prende mai la scena per sé ma è solido e sicuro in ogni aspetto del gioco. Un giocatore quasi imprescindibile per questa squadra.

Glauser 5: diventato capitano dopo l’uscita di scena prematura di Hischier, dà l’esempio non tirandosi mai indietro. È sempre il primo a buttarsi nella mischia e prova a guidare la squadra nel migliore dei modi.

Moser 4,5: porta un buon contributo, ma è probabilmente quello della retroguardia elvetica che convince meno, soprattutto visto che si tratta di un titolare di NHL da ormai quattro stagioni. Ovviamente non può essere il sostituto di Josi non avendo le stesse caratteristiche, ma commette spesso leggerezze che un giocatore del suo calibro non può permettersi.

Fora 5: si capisce perché sia uno dei pupilli di Fischer. Solido, pulito ed essenziale, il ticinese è stato il giocatore con il bilancio +/- migliore del torneo, a dimostrazione di quanto sia importante sul ghiaccio.

Marti 5: con Fora forma una coppia che funziona bene. Trova la prima rete dei Mondiali per la Svizzera e nella prima parte di torneo è uno dei più attivi anche offensivamente, mentre poi quando le partite contano torna nella sua veste più “classica” di forza difensiva che blocca gli avversari.

Berni 4,5: è il suo primo Mondiale e gioca relativamente poco, ma come settimo fa bene il suo lavoro e come il resto della difesa contribuisce a rendere la formazione svizzera quasi impenetrabile.

Egli 4,5: piccolo difensore con spiccate doti offensive, l’ex Davos chiude con tre partite all’attivo e tre punti e un contributo convincente. Avrebbe sicuramente voluto giocare nella “sua” Svezia.

Andrighetto 5,5: torneo da grande protagonista per l’attaccante dei Lions, autore di 7 reti complessive (alcune bellissime) tra cui un incredibile poker alla Germania. Peccato non avere tenuto un gol anche per la finalissima.

Malgin 5,5: con Andrighetto forma una coppia consolidata che fa ammattire le difese avversarie. Il talentuoso zurighese chiude con ben 10 assist a referto, anche se solo un gol, con un altro che per pochi centimetri sarebbe potuto essere decisivo.

Meier 4,5: torneo a sprazzi per l’attaccante dei Devils, che ha alternato grandi intuizioni a momenti di poca brillantezza. In linea con la coppia di folletti zurighesi forse avrebbe dovuto rendere di più, soprattutto per uno che viaggia tranquillamente a 30 reti all’anno in NHL.

Niederreiter 5: arrivato negli ultimi giorni per dare una mano alla Svizzera, offre il suo consueto fondamentale contributo fatto sì di reti, ma soprattutto di un lavoro instancabile davanti alla porta e in mezzo ai difensori avversari. Per El Nino sarà una stagione dura da digerire tra Winnipeg e i Mondiali, ma ha le spalle larghe e saprà sicuramente rifarsi.

Ambühl 6: il voto è non solo alla carriera, ma anche per quanto fatto vedere in queste settimane. Partito come 13o attaccante, il 41enne si è issato fino a essere inserito in linea con Niederreiter e Fiala, dimostrando di avere la fame di un ragazzino. Indimenticabile la tripletta all’Ungheria (ovviamente il più vecchio di sempre a riuscirci), fa davvero male vederlo chiudere senza un oro.

Fiala 4,5: giunto a torneo in corso, appena sceso in pista ha incantato tutti con una grande prestazione, in particolare con un dramma alle spalle (che ha rivelato solo dopo). È il giocatore con più di classe della squadra e gli viene data molta responsabilità. Lui se la prende ma il suo contributo è forse mancato proprio nel momento decisivo.

Hischier 5: parte bene e da capitano è subito sugli scudi nelle prime sfide. Poi un infortunio lo toglie purtroppo dai giochi. E un’assenza del genere pesa.

Knak 4,5: ala dal fisico possente e capace di grandi accelerazioni, fa il suo compito soprattutto in forecheck e in appoggio ai compagni di linea. Non ci si poteva attendere di più dal 23enne, che se avesse anche il senso del gol giocherebbe ad altri livelli.

Schmid 5: la vera sorpresa della squadra. Inserito con qualche dubbio nella selezione finale, il friborghese è stato probabilmente il migliore dei tanti esordienti. Un vero “peperino” sul ghiaccio, ha chiuso con tre reti e quattro assist che fanno ben sperare per un ulteriore sviluppo.

Bertschy 3,5: è stato l’ultimo giocatore di movimento ad andare a punti e questo è abbastanza significativo. Spostato in varie linee non ha mai reso al massimo delle sue potenzialità.

Hofmann 4: torneo difficile per lui, nel quale ha progressivamente perso il posto nel line-up, probabilmente perché non è un attaccante da “due fasi” come Fischer chiede, ma un puro scorer. E il suo nome sul tabellino effettivamente lo mette anche nei pochi minuti che l’hanno visto in pista.

Bächler 3,5: poche chance di brillare per l’esordiente zurighese. Dopo un inizio da titolare finisce a fare il 13o nelle ultime due partite anche se in pratica sul ghiaccio non ci va più.

Moy 4,5: media perfetta tra un inizio di torneo da 6 e un finale da 3. In prima linea con Hischier e Meier si esalta e mette anche a segno una doppietta con la Danimarca, poi con l’arrivo di Fiala viene sistematicamente retrocesso fino a giocare solo pochi minuti in finale.

Riat 5: indubbiamente il miglior Mondiale disputato dal losannese, autore di ben sei reti. Si fa spesso trovare al posto giusto e cerca sempre di rendersi pericoloso.

Jäger 4,5: parte un po’ in sordina, ma col passare delle partite vede sempre più ghiaccio anche perché con l’uscita di scena di Hischier diventa uno dei pochi centri “di peso” rimasti.

Fischer 5,5: forgia un gruppo che malgrado i tanti esordienti gira bene. Sistema le linee d’attacco quando non funzionano, mentre tiene fisse le coppie di difesa che sono la vera forza di questa Svizzera. Ha portato la Nazionale a essere costantemente tra le favorite ai Mondiali, ora manca solo un ultimo piccolo passo.

02:18

Il servizio su Andres Ambühl (Rete Uno Sport 26.05.2025, 12h30)

RSI Sport 26.05.2025, 11:59

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