Gioco e intensità, vittorie e applausi: ecco il Lugano di Mitell 

Con pazienza e determinazione il Lugano di Mitell è sbocciato. Nove punti in tre partite, tanti gol segnati, pochi subiti (17-3 il bilancio delle ultime quattro). Una squadra in fiducia, giocatori disposti al sacrificio e che si sostengono a vicenda, stranieri decisivi. Il sistema di gioco è chiaro, la strada intrapresa è quella giusta. Starà ora ai bianconeri confermare i progressi delle ultime settimane senza perdere fame e umiltà. Prossimo test, il derby alla Gottardo Arena. 

Alcuni tifosi avevano perso la speranza, altri la pazienza. Alla fine, seppur con colpevole ritardo, anche lui ha trovato la via del gol. Al di là delle reti, la settimana appena conclusa ha proposto un Perlini decisamente più presente nel gioco luganese, spalleggiato a meraviglia da un Sekac a tratti devastante e da un Tanner prezioso nel lavoro oscuro e agli ingaggi.

Niklas Schlegel si conferma il numero uno bianconero con prestazioni solide a ripetizione. Nelle sfide contro Zurigo e Berna, in avvio di confronto, ammutolisce un avversario lanciato a rete. Decisivo nel momento del bisogno. Menzione d’incoraggiamento per Joren van Pottelberghe: vittoria e shutout a due settimane dalla controprestazione con il Langnau. Un’iniezione di fiducia nel suo percorso di recupero.

Una settimana fa era finita sulla graticola a causa di falli ingenui e penalità maggiori. A questo giro, oltre ad aver ridotto al minimo gli interventi irregolari, i bianconeri hanno ulteriormente innalzato il livello di disciplina tattica nell’applicazione del sistema di gioco, con e senza disco. Avversari imbavagliati e poi superati in velocità.

In una settimana che ha strizzato l’occhio alla perfezione, individuare un aspetto negativo risulta complicato. Queste però sono le regole del gioco e allora torniamo a parlare di un powerplay che non trova la via della rete da ormai sette partite. Vero, le superiorità numeriche non sono state molte, ma sul powerplay c’è ancora molto da lavorare.