Mitell non cambia un Lugano che vince e soprattutto convince

Squadra che vince non si tocca, e infatti coach Mitell non ha ovviamente alcuna intenzione di cambiare un Lugano che finalmente ha iniziato a fare punti e, soprattutto, a convincere. Per la sfida di domani sera a Berna e quella casalinga di sabato con il Rapperswil il tecnico dell’HCL - che non può ancora contare sugli infortunati Sgarbossa, Bertaggia e Kupari - darà dunque, come è giusto che sia, nuovamente fiducia alle linee che tanto bene hanno fatto a Losanna e con lo Zurigo, conquistando due successi tanto meritati quanto importanti per la classifica. L’unica incognita della vigilia è dunque chi, tra Schlegel e Van Pottelberghe, verrà schierato a difesa della porta.

Per preparare al meglio un weekend che potrebbe davvero lanciare la loro stagione, oggi i bianconeri hanno svolto un allenamento piuttosto lungo. All’inizio della sessione sono scesi in pista solo gli attaccanti, i quali hanno lavorato una mezz’ora agli ordini di Hedlund, e i portieri, guidati dal loro preparatore Ore. Poi, dopo la pulizia del ghiaccio, la squadra al completo ha curato molto le fasi di 2 contro 1, quelle di 3 contro 2 e il powerplay, che ancora non funziona a dovere. “Non dividiamo spesso i giocatori in gruppi - ha spiegato Mitell - ma quando possiamo lo facciamo. Ciò permette di lavorare al meglio su alcuni aspetti particolari di determinati ruoli, come è stato il caso oggi per gli attaccanti. I difensori, che mentre i loro compagni erano sul giaccio sudavano in palestra, avranno una seduta dedicata unicamente a loro lunedì”.

A dare il suo contributo alla squadra ultimamente è tornato anche Jiri Sekac, costretto tra infortuni e squalifiche a saltare 13 delle 17 partite fin qui giocate dal Lugano. “Tutta la squadra ha compreso cosa ci chiede coach Mitell - ha spiegato l’attaccante ceco - ed è molto più facile giocare quando il sistema è chiaro e tutti lo seguono, ciò che adesso è il caso. Abbiamo sempre creduto in quello che facevamo, ma ora che i successi sono iniziati ad arrivare la fiducia in noi stessi è cresciuta ancora di più. L’importante allora è non addormentarsi, ma continuare a lavorare per crescere ancora”.