Hockey

Questione, anche, di portieri

Primo piano derby: Manzato batte Masalskis

  • 10.01.2015, 12:04
  • 07.06.2023, 03:20
Masalskis Aucoin Reuille

Bene Masalskis, meglio però Manzato...

  • Ti-Press

di Piergiorgio Giambonini

Ventotto tiri in porta del Lugano nei primi due tempi, contro i 15 dell’Ambrì. Poi, negli ultimi venti minuti, solo 5 conclusioni all’attivo dei bianconeri, contro le addirittura 21 biancoblù. Già, la storia del derby numero 202 (il 100° alla Valascia) è anche questa. O meglio: sono anche questi numeri.

E allora, se a vincerlo è stato il Lugano per 5-3, è proprio perché per due interi periodi è stato indiscutibilmente la miglior squadra in pista. Anche perché la squadra con i migliori giocatori (barra artisti…) sul ghiaccio. Poi, trovato il persino esagerato 4-1 in chiusura di secondo tempo, lo stesso Lugano ha però rischiato di finire nel pallone, perché l’Ambrì è stato capace di riaprire il derby (quasi) come era riuscito a fare lo scorso 3 ottobre. Stavolta di clamorosa rimonta leventinese c’è però stato solo un abbozzo. Non solo o non tanto perché Fischer dopo appena un minuto di terzo periodo ha fiutato il pericolo e ha chiamato il time-out, visto che poi l’HCAP ha comunque continuato a giocare a una porta sola. Quanto perché qualche occasione di troppo l’Ambrì l’ha sicuramente sprecata, e perché pure a livello di portieri è stata vittoria bianconera.

L’esordiente nazionale lettone Masalskis ha iniziato molto bene, ma poi ci ha messo anche del suo sulle due ripartenze sfruttate dal Lugano per salire sul 4-1. Manzato (schierato per la sesta volta consecutiva), bene, benissimo ha giocato invece fino in fondo, e ha fatto appunto la differenza: a piena conferma dello splendido livello di forma e di fiducia raggiunto a cavallo della pausa natalizia. Manzato batte Masalskis, quindi. E subito a ruota, Klasen-Petterson battono nettissimamente Aucoin-Giroux: quest’altra sfida nella sfida, determinante peraltro, addirittura non ha avuto storia.

Altro nome da fare, è quello di Pestoni. Grande derby, il suo, pur essendosi trovato spesso e malvolentieri a predicare nel deserto dei due compari nordamericani. Grande derby, premiato dal ritorno al gol (il 2-4 della speranza al 48’) dopo 11 partite – e quasi quattro mesi d’attesa! – ma poi in piccola parte rovinata dall’erroraccio in zona difensiva pagato con quel quinto gol ospite che il derby lo ha chiuso per davvero.

A proposito di gol ritrovato: la serata della Valascia ha regalato la stessa soddisfazione pure a Filppula (0-1 al 6’, a cinque contro tre ed a condizionare l’intera partita dell’Ambrì) dopo 10 partite, Walker (il decisivo 2-5 al 57’) dopo 11, Hall (1-2 a riaprire una prima volta, ma solo per un attimo, il derby) dopo 8, e Lhotak (l’ormai inutile 3-5 in chiusura) dopo 16! La sua prima rete in maglia bianconera (importantissima oltretutto, perché arrivata appena 19” dopo l’1-2 biancoblù) l’ha invece trovata, al quinto tentativo, Brunner. Nemmeno questa è stata, ad onor del vero, una gran partita, da parte dell’ex NHL, anzi: eppure qualcosa stavolta lo si è pur visto fare, in tutti i sensi ed a tutta pista.

Dimenticavo, sul fronte HCAP: dopo le prime 18 partite stagionali alla Valascia (più quella di Coppa), quella conquistata nel derby dello scorso 6 dicembre rimane dunque l’unica vittoria casalinga da 3 punti conquistata dall’Ambrì davanti al suo sempre foltissimo pubblico.

E chiudo, come avevo iniziato, con una statistica che completa la storia di questo quinto derby stagionale: da due power-play l’HCL ha spremuto un gol (l’1-0 in doppia superiorità), mentre dai suoi quattro l’HCAP ha ottenuto solo la rete dell’1-2 e ha oltretutto incassato in “shorthand” il 2-5.

00:45

NL A, il derby e i portieri (09.01.2015)

RSI Sport 10.01.2015, 12:00

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