Wayne Horvitz è e resta il paradigma del grande sottovalutato. La sua orma inconfondibile è impressa in molti dei più bei capitoli della “downtown scene” newyorkese di fine secolo.
Fino al suo trasferimento a Seattle, da dove, discreto e geniale, ha continuato a stupire con la sua musica, come queste essenziali e perentorie Snowghost Sessions.
La recensione di Giordano Montecchi
RSI Play Top 28.05.2019, 18:26