A trent’anni dalla morte, avvenuta a Lugano il 12 giugno del 1995, è come se il pianista Arturo Benedetti Michelangeli (1920-1995) fosse ancora vivo, tanta è l’ammirazione e la curiosità che la sua figura suscita fra musicisti e appassionati delle generazioni più disparate.

Lezioni di piano
RSI Archivi 11.06.2025, 13:08
Leggendario e venerato, Benedetti Michelangeli lo fu già in vita, forse per quell’alone di mistero che egli stesso contribuì ad alimentare, rilasciando pochissime interviste e mantenendo una pressoché totale riservatezza sulla sua vita privata e sulla sua visione dell’esistenza. La sua arte parlava per lui. Rete Due, ricordandolo, indaga il senso profondo di quell’arte, ben oltre il cliché del “perfezionismo“, termine troppo limitativo per definire l’incanto assoluto e il mistero del suono di Benedetti Michelangeli.

L’ultimo saluto ad Arturo Benedetti Michelangeli
RSI Archivi 13.06.1995, 12:54
Intrecciando le testimonianze di natura biografica con un’analisi delle interpretazioni, dal barocco fino al Novecento, emerge una figura tutt’altro che fredda, in cui l’autocontrollo è maschera di una sensibilità tormentata e di un Eros di peculiare intensità. Con un messaggio che è inciso nella pietra: il rifiuto dello spontaneismo e la ricerca della libertà interiore nella disciplina sublime dell’arte.
Fra gli ospiti dello speciale il pianista e critico musicale Luca Ciammarughi, autore di un libello su Benedetti Michelangeli:
«Il mistero è innanzitutto nel suono, perché il suono rivela sempre l’anima di un pianista. Oggi alcuni aspetti stilistici di Michelangeli, sulla base di considerazioni stilistiche o di prassi esecutiva, potrebbero essere contestati: alcuni aspetti di fraseggio, alcune scelte, alcune libertà che si prendeva. Ma rimane comunque questa dimensione assoluta, quasi imperscrutabile del suono. [...]
Michelangeli era un conoscitore profondo dello strumento, di tutte le caratteristiche, cosa che lo portava addirittura a degli atteggiamenti maniacali. Al di là di queste specificità tecniche, virtuosistiche o quasi di alchimista del pianoforte, c’è qualcos’altro che riguarda una sorta di anima del pianista. [...]
C’è qualcosa che riguarda il modo in cui questa sensibilità, questo speciale misticismo, questa ricerca profonda della verità musicale si trasferisce dalla mente e dal cuore alle dita».
Arturo Benedetti Michelangeli
Musicalbox 12.06.2025, 15:35
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