Visitare il MASI di Lugano in questo periodo permette di vivere un’esperienza insolita e sorprendente. Merito della mostra “Nicolas Party. Rovine”, prima grande personale in un museo europeo dell’artista originario di Losanna e newyorkese d’adozione.
Classe 1980, un passato da graffitista, una profonda conoscenza della storia dell’arte e una forte propensione per i colori ultravivaci, Party ha letteralmente trasformato lo spazio espositivo ‒ il piano interrato del museo luganese ‒ in un ambiente accattivante e avviluppante.
Nicolas Party, opere esposte
Attraverso una serie di ritratti, nature morte e paesaggi realizzati con pastello morbido su tela (tecnica prediletta dall’artista), sculture policrome e dipinti murali concepiti ad hoc, la mostra ci proietta in un universo magico, immersivo e fuori dal tempo, cadenzato da echi surrealisti, visioni simboliste (evidente l’omaggio ad Arnold Böcklin) e cromie sgargianti che richiamano i fauves. Studiando attentamente non solo la presentazione delle sue opere, ma anche lo scenario che le accoglie, Nicolas Party ci invita vivamente a entrare nel suo immaginario esuberante e peculiare, dove si intrecciano elementi in parte familiari e in parte inquietanti. Un invito che non possiamo assolutamente declinare.