Dmitri Shostakovich, Complete Piano Works, vol.1 (Stradivarius)
Spicca nel mondo sovietico l’arte indiscussa di Dmitri Shostakovich: maestro impareggiabile non solo nella poetica dei suoni ma anche nella grande mescolanza emotiva del grande “secolo breve” – forse persino troppo lungo – che ha scosso gli animi e la creatività: il Novecento. A differenza di altri, Shostakovich, innamorato della sua terra, non lasciò mai la Russia, tormentata da infiniti mutamenti e da brividi bellici tra i più sconvolgenti, almeno fino a oggi. La sua scrittura, in questo primo CD del bravissimo Eugenio Catone, pianista di scuola napoletana, è indagabile fin dai suoi primi fantastici passi giovanili. Autore pragmatico e sensibile al passato, Mitja – come lo chiamavano a casa – espone subito la sua raffinata scelta melodica e armonica, fuori dagli schemi convenzionali e pronta già fin da subito agli slanci modernisti tanto invisi alle autorità. Questa registrazione ci fa amare il suo pianoforte, malinconico e visionario: pieno di sospiro e di energia, di perizia, di conoscenza e di coraggio.
Pejman Tadayon, Non siamo sufi. Composizioni per Poesie mistiche persiane (Squilibri)
Pejman Tadayon, pittore e musicista di Esfahan, imbevuto di cultura persiana, incontra l’Occidente al quale porge con estrema raffinatezza un sapere di misteri e di misticismo che si sposa con l’arte dei suoni della letteratura e poesia della sua terra. Rumi, Khayyam e altri grandi maestri, i versi dei quali sono cantati in lingua farsi - con traduzione nel libretto -, sono accompagnati da strumenti che si avvicinano fra loro con libertà e gusto: dalla viola da gamba a el oud, al ney al santur e al duduk presenti nel suo eccellente gruppo.
Dipinti e foto completano il raffinato volume di Squilibri che offre sempre apici di assoluta originalità e qualità.
Mozart Requiem K 626 Regio di Torino dir. Stefano Montanari (Ed. Regio di Torino e Dynamic)
Con un cast di tutto rilievo, il Teatro Regio di Torino ha eseguito nel 2020 – anno terribilis nella memoria di tutti ma anche momento che provoca timore, nella sua accezione più pura, CD poi pubblicato nel 2022 – il magnifico Requiem di Mozart. Pagina di rilievo, misteriosa ancora oggi, di bellezza suprema nel suo essere incompiuta si fa infinita e per questa ragione eterna, con una interpretazione davvero interessante. Come tutte le pagine estremamente celebri il rischio, nei casi migliori, è di dire ciò che è stato già detto. L’esecuzione del Regio invece pone, ancora una volta, criteri di lettura inattesi e lancia, ancora una volta il sasso nello stagno, per individuare le molteplici possibilità espressive. Ancora una volta, ancora oggi. Golda Schultz, Katrin Wundsam, Martin Mitterrutzner e Nahuel di Pierro sono le quattro belle voci che svettano nel coro diretto dal maestro Andrea Secchi. Stefano Montanari, già molte volte applaudito per scelte coraggiose e intellettuali nel repertorio settecentesco, rileva dal podio un taglio fresco e movimentato nella partitura: ritmi assorti alternati a tempi violenti che muovono la scrittura mozartiana fino alla commozione più pura.
Franz Schubert, Sonate D 157 - D 664 – D 850 (RSI Dynamic)
Autore del primo sensibile Ottocento d’arte, Franz Schubert viene offerto, in questa registrazione, con la bellezza del suono del suo tempo. È piacevole immaginare, attraverso l’esecuzione al fortepiano delle sue opere, l’intimità scanzonata e sognante delle sue invenzioni: creature di tanta bellezza che ricevono, ogni volta che vengono eseguite, un nuovo respiro vitale. Così è nella interpretazione di Costantino Mastroprimiano: squisita e arguta insieme, per un autore che soffrì in modo profondo il silenzio delle sue creazioni e seppe, tuttavia, renderle eterne e memorabili. Schubert, più di ogni altro autore romantico tedesco, visse a se stesso sconosciuto, in un limbo artistico composto di fantasmi e immaginazione e tirò le fila del classicismo più perfetto: ne seppe collegare i poli, esprimerne la perfezione, completarne e trasmetterne, in un tramonto tutto personale, la completezza.
Nova Guitar Duo, Journey (Stradivarius)
Due chitarre: quella di Nelly von Alven, a sei corde e quella di Luiz Mantovani, a otto corde (chitarra Brahms) che creano delle sonorità così articolate e inaspettate da far sì che questo CD sembri composto da orchestre di fili di seta: più che moderne, più che orientali, persino più che caleidoscopiche! Nova Guitar Duo, dunque, offre un impasto timbrico di splendore e mistero davvero entusiasmante. E gli arrangiamenti, notevoli, dimostrano la perizia e la competenza dei due intelligenti artisti. Nelle scelte troviamo Bartók e Janáček trascritti in modo eccellente e una prima incisione assoluta di Lior Navok, autore israeliano, scritta appositamente per il Duo, il cui titolo – Sarigim – rende, nella traduzione dall’ebraico, perfettamente l’avvolgersi di corde in danze sconosciute: tessuti, viticci intrecciati. Gli effetti acustici di tale CD sono una esplorazione delle possibilità, ancora esistenti, di ciò che non si conosce della magia sonora acustica!
La Recensione
Contenuto audio
"Complete Piano Works, vol.1" di Dmitri Shostakovich, Stradivarius
La Recensione 25.04.2022, 16:00
"Non siamo sufi. Composizioni per Poesie mistiche persiane" di Pejman Tadayon, Squilibri
La Recensione 26.04.2022, 16:00
"Mozart Requiem K 626 regio di Torino" dir. Stefano Montanari (Ed. Regio di Torino e Dynamic)
La Recensione 27.04.2022, 16:00
"Sonate D 157 - D 664 – D 850" di Franz Schubert, RSI Dynamic
La Recensione 28.04.2022, 16:00
"Journey" di Nova Guitar Duo
La Recensione 29.04.2022, 16:00