Non sono in pochi a pensare che le Paralimpiadi abbiano fatto il loro tempo e che andrebbero abolite. In virtù di un’unica Olimpiade in cui atleti normodati e atleti diversamente abili possano competere alla pari nelle diverse discipline. In una sola grande manifestazione, che sappia regalare emozioni ancora più forti e che dia agli atleti, tutti ma proprio tutti, l’attenzione che meritano davanti a tutto il mondo.
Lo sport abbatte le diversità, supera i confini mentali e quelli fisici, dando agli atleti la possibilità di misurarsi solo con se stessi. Sia la storia delle Olimpiadi come quella delle Paralimpaidi ci racconta l’evoluzione non solo delle manifestazioni ma anche delle performance degli atleti, un crescendo di record da superare anche grazie all’evoluzione tecnologica che ha accompagnato le manifestazioni.
Nel 1896 Pierre De Coubertin promosse la prima edizione delle Olimpiadi ad Atene. Da allora, la performance è aumentata costantemente in ogni disciplina e decine di record sono stati abbattuti, superando frontiere prestazionali un tempo inimmaginabili. Come è stato possibile?
La risposta va cercata anche nelle tute aerodinamiche, nelle scarpe da corsa ultraleggere, nelle racchette in microfibra ma anche nelle innovazioni silenziose, che hanno rivoluzionato le performance nello sport. Un esempio? I paletti da slalom snodati, che hanno permesso agli sciatori di stringere le curve e demolire i records.
Ed è sempre grazie all’innovazione tecnologica che oggi gli atleti con disabilità fisiche hanno la possibilità di gareggiare, con ottimi risultati, in quasi tutte le discipline, con prestazioni sempre più vicine a quelle dei normodotati. Succede quando gli enormi progressi nel settore della biomeccanica si combinano con l’utilizzo di materiali altamente performanti (come leghe di alluminio ad alta resistenza, fibre di carbonio, kevlar e leghe di titanio).
Esistono carrozzine specificamente pensate per ogni sport: da quelle utilizzate nelle Paralimpiadi di Scherma (disciplina nella quale primeggia l’italiana Bebe Vio, campionessa olimpica, mondiale ed europea in carica di Fioretto individuale Paralimpico) alle handbike, utilizzate per le gare di resistenza su strada (disciplina in cui si distinse il plurimedagliato campione Alessandro Zanardi). Per quanto riguarda le protesi, nelle paralimpiadi di atletica vengono utilizzate prevalentemente dispositivi in fibra di carbonio con uno speciale design che ottimizza i movimenti e le prestazioni.
Non c’è edizione delle Olimpiadi che non introduca significative innovazioni tecnologiche, migliorando le prestazioni degli atleti e l’esperienza degli spettatori.
Era il 1948 quando alle Olimpiadi di Londra venne introdotto il Fotofinish, che ha di fatto rivoluzionato le competizioni di corsa determinando l’ordine di arrivo degli atleti con estrema precisione. Catturando le immagini dei concorrenti al traguardo, è stato possibile eliminare molte delle controversie legate agli arrivi serrati.
Qualche anno dopo, siamo nel 1952 e più precisamente alle Olimpiadi di Helsinki, il cronometraggio elettronico viene utilizzato per la prima volta per misurare i tempi delle gare di nuoto e atletica leggera, registrando i risultati con precisione ed eliminando le discrepanze dei cronometri manuali.
Dal replay istantaneo usato dai giudici ai Giochi di Los Angeles nel 1984 si è arrivati ai Big Data e ai sensori di Tokio 2020. L’intelligenza artificiale muoveva i primi passi, per assumere un ruolo cruciale nell’edizione dei Giochi del 2024 a Parigi, caratterizzate dall’impiego di diverse tecnologie all’avanguardia, tra cui il chatbot degli atleti che forniva informazioni su qualsiasi aspetto della manifestazione, dalle linee guida ai servizi, dalle mappe del Villaggio Olimpico; il software per analizzare i dati ricavati dagli allenamenti degli atleti, una piattaforma, testata per la prima volta in Senegal, in grado di raccogliere dati sulle performance degli atleti e renderli comprensibili.
Tra poco più di 6 mesi sarà la volta dei Giochi invernali Milano Cortina 2026, un appuntamento in cui la tecnologia applicata allo sport sarà probabilmente declinata ai massimi livelli, in particolare nelle aree di attività quali Athletic Performance, Digital Media, Smart Arena, Fan Experience.
Il conto alla rovescia è già iniziato e sono già diverse le iniziative e i progetti promossi per richiamare l’attenzione verso una manifestazione che ha superato i confini dello sport per diventare evento globale di inclusione.
Tra queste, per chi volesse non solo conoscere e approfondire, ma anche mettersi in gioco e sperimentare, c’è la mostra Performance, ospitata alle Gallerie di Trento, curata dalla Fondazione Museo storico del Trentino e dalla Provincia autonoma di Trento, con il prestigioso supporto del Museo Olimpico di Losanna e della Fondazione Milano Cortina 2026. Due partner d’eccezione che conferiscono alla mostra una dimensione interna-zionale.
Un racconto interattivo sull’evoluzione e la storia degli sport invernali, dove i tunnel diventano teatro di meraviglia, dove la passione per lo sport incontra l’innova-zione, e dove ogni visitatore, bambino o adulto, esperto o curioso, può diventare protagonista. Il cuore della mostra è la relazione fra tecnica e sport: come l’innovazione, materiale e immateriale, abbia trasformato il gesto atletico, la sicurezza, l’equipaggiamento, ma anche la fruizione stessa dell’evento sportivo da parte del pubblico.
Al centro della mostra 7 storie di innovazione, per riflettere sul tema del cambiamento attraverso la voce di un protagonista.

I costi dell'Olimpiade parigina
Telegiornale 24.07.2024, 20:00