L’UE e 24 Paesi, fra cui la Svizzera, hanno denunciato martedì una situazione di carestia a Gaza e chiesto azioni “urgenti” per mettervi fine. “La situazione umanitaria nella Striscia ha raggiunto livelli inimmaginabili”, si legge nel comunicato comune, in cui si esorta Israele a lasciar passare tutti i convogli con aiuti umanitari internazionali e a togliere gli ostacoli che impediscono l’intervento delle organizzazioni che questi aiuti potrebbero portarli. Fra i firmatari ci sono 19 dei 27 membri dell’Unione europea, spicca l’assenza della Germania.
La Confederazione non può rimanere passiva davanti a quanto accade in Palestina, ribadiscono intanto più di trenta professori di diritto internazionale pubblico e penale delle università svizzere in una lettera indirizzata al Consiglio federale.
In Svizzera c’è però anche chi si attiva: alcuni cittadini svizzeri partecipano alla flottiglia mondiale che intende rompere il blocco marittimo a Gaza. L’associazione Waves of Freedom (WOFA) prevede di partire con cinque imbarcazioni cariche di latte in polvere per neonati e filtri per l’acqua. L’azione è stata presentata questo martedì ai media.
Questo mentre il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha chiesto un’inchiesta indipendente sull’uccisione da parte di Israele di sei giornalisti di al Jazeera.

Troupe di Al Jazeera uccisa in un attacco israeliano
Telegiornale 11.08.2025, 12:30