Il primo ministro indiano Narendra Modi è arrivato venerdì ad Ahmedabad, sul luogo dello schianto del Boeing 787 di Air India avvenuto ieri e nel quale sono morte almeno 265 persone. Il volo 171 della compagnia aerea indiana è precipitato sugli edifici della città indiana nordoccidentale, poco dopo il decollo verso l’aeroporto londinese di Gatwick. Modi ha poi incontrato l’unico sopravvissuto in ospedale.
Il racconto dell’unico supersiste
“Si è capito che qualcosa non andava a pochissimi secondi dal decollo. Prima un forte rumore, poi lo scoppio, un tonfo, e, in un attimo fiamme tutt’intorno”. È il racconto di Vishwash Kumar Ramesh, 40 anni, di Leicester, l’unico superstite della catastrofe. Lo chiamano già il “passeggero del miracolo”, ritrovato vivo e cosciente, in grado di parlare anche se col terrore negli occhi. Dal suo letto dell’ospedale civile di Asarwa, Vishwash, che ha visibili bruciature sul volto, oltre a ferite sul petto e sui piedi, ha ammesso, parlando con voce spezzata con un cronista del quotidiano Hindustan Times, che non riesce a spiegarsi come sia riuscito a salvarsi, dopo l’incredibile scoppio e lo schianto dell’aereo contro un edificio.
Era seduto al posto 11A
“Mi sono alzato tra le fiamme e ho cominciato a correre, tra lamiere e corpi senza vita, cercando disperatamente un’uscita”, ha spiegato, mostrando la carta d’imbarco che teneva ancora in tasca. Il suo era il posto 11A, vicino al portellone di emergenza, e questo può averlo aiutato a sopravvivere. Un posto già diventato una sorta di talismano. “Mi muovevo quasi senza capire, circondato da pezzi dell’aereo. A un certo punto qualcuno mi è venuto incontro nella nuvola di fumo, e mi ha portato in un’ambulanza”, ha ricordato.
A bordo anche il fratello
Vishwash, che ha la cittadinanza britannica, stava rientrando in Gran Bretagna, dove vive da vent’anni con moglie e figli. Viaggiava in compagnia del fratello Ajay Kumar Ramesh, meno fortunato di lui. “Eravamo tornati in India per una visita brevissima ai nostri parenti. La morte di mio fratello spezzerà il cuore alla nostra famiglia. Ringrazio gli dei per il miracolo che mi ha salvato. Ma anch’io porterò per sempre nel cuore questa tragedia”.
RG 12.30 del 13.06.2025 L’aggiornamento con Chiara Reid
RSI Info 13.06.2025, 13:11
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Recuperata una scatola nera
Intanto gli investigatori sono riusciti a recuperare una delle due scatole nere dai rottami dell’aereo. Sono in corso le ricerche dell’altra, ha riferito l’Hindustan Times.
Il pilota vicino alla pensione
Il pilota del volo aveva quasi trent’anni di esperienza. Ne dà notizia la BBC, secondo cui il sessantenne Sumeet Sabharwal, morto nel disastro, aveva oltre 8’200 ore di volo alle spalle. Non solo: era un addestratore dei voli di linea, con la responsabilità di formare i piloti più giovani. Sabharwal era a pochi mesi dalla pensione. “Era molto riservato, disciplinato. Lo vedevamo spesso andare e venire in uniforme”, ha detto ai media un vicino di casa del pilota che viveva a Mumbai. Il copilota, il primo ufficiale Clive Kundar, aveva accumulato circa 1’100 ore di volo ed era abilitato a pilotare il Boeing 787 Dreamliner precipitato.
India, gli aggiornamenti in diretta da Mumbai
Telegiornale 12.06.2025, 20:00