Le forze del gruppo paramilitare Wagner hanno iniziato a lasciare, già nella serata di ieri, sabato, le loro posizioni in Russia su ordine del loro leader Yevgeny Prigozhin. Dopo una giornata di ribellione armata, Prigozhin partirà per la Bielorussia e le accuse contro di lui saranno ritirate, ha annunciato il Cremlino. Per ora, in questa mattina di domenica, non era chiaro se il capo di Wagner abbia già raggiunto la Bielorussia.
"Era nell'interesse di tutti evitare un bagno di sangue", ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, salutando "una risoluzione senza nuove vittime" della crisi. Secondo il Cremlino, nessuno dei combattenti del gruppo Wagner, che svolge un ruolo chiave a fianco dell'esercito russo in Ucraina, sarà perseguito per il "tentativo di colpo di Stato. Nessuno perseguiterà (i combattenti), tenendo conto dei loro meriti sul fronte ucraino", ha assicurato Dmitri Peskov.
Ieri le truppe di Wagner sono arrivate a 400 km dalla capitale Mosca, dopo aver conquistato in mattinata il quartier generale dell'esercito russo a Rostov (sud-ovest), centro nevralgico delle operazioni in Ucraina. Dopo essere stati accolti da decine di residenti al grido di "Wagner, Wagner!", i combattenti, con il loro leader alla testa del convoglio, hanno infine lasciato la zona.
Continuano gli attacchi contro l'Ucraina
Continuano, frattanto, i bombardamenti russi sull'Ucraina: nella notte (tra sabato e oggi domenica) hanno colpito 9 villaggi nell'oblast di Sumy e la città di Nikopol, nell'oblast di Dnipropetrovsk, con almeno un morto. L'amministrazione militare dell'oblast di Sumy ha riferito su Telegram dei bombardamenti, avvenuti ieri sera molto tardi. Quasi in contemporanea il presidente del consiglio regionale di Dnipropetrovsk, Mykola Lukashuk, ha fatto sapere che le bombe russe hanno ucciso un uomo di 71 anni a Nikopol.
Agenzie/RedMM