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Dalla Germania niente più armi a Israele

Lo annuncia il cancelliere Merz dopo la decisione di Tel Aviv di estendere le operazioni militari a Gaza - Le famiglie: “Una condanna a morte per gli ostaggi”

  • Oggi, 08:53
  • Un'ora fa
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Friedrich Merz

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Di: Redazione MM 

“Il governo tedesco non autorizzerà più alcuna esportazione di attrezzature militari che potrebbero essere utilizzate nella Striscia di Gaza fino a nuovo avviso”, è quanto dichiarato dal cancelliere federale tedesco Friedrich Merz. Berlino, fedele alleata di Tel Aviv, è attualmente anche il suo secondo fornitore di armi, con una quota attorno al 30% negli ultimi anni.

Il gabinetto di sicurezza israeliano, dopo dieci ore di discussioni, ha approvato nella notte il piano di Benjamin Netanyahu per la Striscia di Gaza. Un progetto in cinque punti che prevede l’occupazione totale di Gaza City evacuando tutti i residenti della città verso i campi profughi centrali e altre aree entro il 7 ottobre 2025 (data del secondo anniversario del massacro compiuto da Hamas). Il Governo assicura che garantirà assistenza umanitaria, ma per ammissione dello stesso capo dell’esercito Eyal Zamir una risposta in questo senso non c’è e con l’occupazione bisognerà “rimuovere il ritorno degli ostaggi dagli obiettivi della guerra”. Per l’opposizione israeliana la decisione è “una catastrofe”.

01:24

Israele: via libera all'occupazione di Gaza

Telegiornale 08.08.2025, 12:30

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2 ore fa

La Germania sospende le esportazioni di armi verso Israele

“Il governo tedesco non autorizzerà più alcuna esportazione di attrezzature militari che potrebbero essere utilizzate nella Striscia di Gaza fino a nuovo avviso”, è quanto dichiara il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz. “Diventa sempre più difficile”, ha spiegato Merz, capire come i piani di Tel Aviv possano portare al raggiungimento dei suoi obiettivi.

Merz si è detto inquieto anche per le sempre maggiori sofferenze inflitte alla popolazione civile. Con la prevista offensiva, la responsabilità per la sua situazione umanitaria crescerà ulteriormente.

Berlino - condizionata dal peso storico della responsabilità della Shoah - è fra i più fedeli alleati di Israele, insieme agli Stati Uniti. È anche il secondo fornitore di armi, con una quota attorno al 30% negli ultimi anni.

2 ore fa

Svizzera "preoccupata", si negozi per la soluzione dei due Stati

La Svizzera si dice “profondamente preoccupata” dalla decisione di Israele di estendere le sue operazioni militari nella Striscia di Gaza. Essa comporta il rischio di un ulteriore deterioramento della situazione umanitaria già catastrofica, secondo quanto scrive il Dipartimento federale degli affari esteri su X. Berna esige la ripresa del processo politico che deve condurre alla soluzione dei due Stati e quindi alla nascita di quello palestinese.

Oggi, 11:02

Esperti ONU condannano le sanzioni USA a Francesca Albanese

Un gruppo di quasi 40 esperti indipendenti dell’ONU hanno oggi (venerdì) denunciato “incondizionatamente” la decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni alla Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati, Francesca Albanese, ed espresso piena solidarietà nei suoi confronti e al suo lavoro. Gli esperti invitano “tutti gli Stati a condannare espressamente queste sanzioni e a rifiutarsi di cooperare alla loro applicazione”, si legge in una dichiarazione resa nota a Ginevra.

Il mandato di Francesca Albanese svolge “un ruolo essenziale nel documentare le ingiustizie strutturali e promuovere la responsabilità ai sensi del diritto internazionale: un lavoro che deve essere sostenuto e protetto”, affermano i relatori speciali del Consiglio Onu per i diritti umani nella dichiarazione congiunta. Per gli esperti, “sanzionare la Relatrice Speciale per aver adempiuto a questa responsabilità, conferitagli dal Consiglio per i Diritti Umani, rappresenta un attacco diretto all’integrità del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite. Queste misure violano il diritto internazionale”.

Oggi, 10:01

Le famiglie degli ostaggi: "Per loro una condanna a morte"

“Il governo israeliano ha condannato a morte gli ostaggi vivi e alla scomparsa quelli caduti”: lo afferma il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi israeliani dopo la decisione del governo di conquistare Gaza City, dove si ritiene siano detenuti alcuni dei loro cari, riporta il Times of Israel. “La decisione del governo di avviare il processo di occupazione della Striscia è una dichiarazione ufficiale di abbandono degli ostaggi, che ignora completamente i ripetuti avvertimenti dei vertici militari e il chiaro desiderio della maggior parte dell’opinione pubblica israeliana”, prosegue la dichiarazione, che accusa il governo di agire contro l’interesse nazionale.

Oggi, 09:35

L'ONU chiede un "cambio di rotta immediato"

L’ONU chiede a Israele di “interrompere immediatamente” il suo piano di controllo della Striscia di Gaza. Tale piano è contrario al parere della Corte internazionale di giustizia (CIJ), che chiede la fine dell’occupazione, ha affermato a Ginevra l’Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk. “È evidente” che questo nuovo deterioramento “porterà a ulteriori sfollamenti forzati su larga scala, ulteriori uccisioni, ulteriori sofferenze intollerabili, distruzioni insensate e crimini atroci”, ha affermato l’austriaco. “La guerra a Gaza deve finire ora”, ha aggiunto.

Oggi, 09:22

Egitto critica decisione su Gaza

L’Egitto ha avvertito gli Stati Uniti che la decisione israeliana di conquistare Gaza City spingerà Hamas a giustiziare gli ostaggi israeliani che detiene: lo scrive il quotidiano libanese Al-Akhbar, che cita un diplomatico egiziano, secondo quanto riporta il Times of Israel. Secondo il diplomatico, gli ostaggi verranno giustiziati perché Hamas e gli altri gruppi terroristici che li detengono “hanno l’ordine di ‘neutralizzarli’ se i loro rapitori vengono assediati e non riescono a fuggire”. L’articolo afferma inoltre che alti funzionari egiziani hanno chiesto un urgente ritorno al tavolo dei negoziati tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza.

Oggi, 09:05

Le prime reazioni internazionali sono critiche

La decisione del gabinetto di sicurezza israeliano è “sbagliata”, ha commentato il premier britannico Keir Starmer, chiedendo all’Esecutivo di Benjamin Netanyahu di riconsiderarla. È critica anche l’Australia, per la quale “aggraverà la crisi umanitaria”.

Oggi, 08:59

Lapid, "una catastrofe"

Anche Jair Lapid, figura di spicco dell’opposizione al Governo, critica la decisione del gabinetto di sicurezza israeliano: “Una catastrofe”, afferma, che oltre alla morte di molti palestinesi condurrà anche a quella degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.

Oggi, 08:58

Netanyahu "sacrifica la sicurezza dei cittadini per la sua poltrona"

Il leader del Partito israeliano all’opposizione Yisrael Beytenu, Avigdor Liberman, ha affermato che la decisione del governo di occupare Gaza city nonostante il “no” degli alti funzionari della Difesa “dimostra che le decisioni di vita o di morte vengono prese in contrasto con le considerazioni di sicurezza e gli obiettivi della guerra”: lo riporta il Times of Israel. “Il primo ministro sta ancora una volta sacrificando la sicurezza dei cittadini israeliani per il bene della sua poltrona”, ha aggiunto.

Oggi, 08:55

Azione contro il genocidio al Festival di Locarno

Un minuto di silenzio e 5’000 cartoline con una garza “insanguinata” alzate dal pubblico di Piazza Grande. Così, su iniziativa di un comitato di cittadini, al Festival di Locarno giovedì sera si è voluto dire “Stop al genocidio” nella Striscia di Gaza.

Oggi, 08:54

Via libera ai piani di Netanyahu

Il gabinetto di sicurezza ha approvato il piano di Benjamin Netanyahu per l’occupazione della città e l’evacuazione degli abitanti dall’area