Il giorno dopo che il presidente USA Donald Trump ha dichiarato che il programma nucleare iraniano era stato “completamente e totalmente annientato” dalle bombe americane anti-bunker e da una raffica di missili, lo stato effettivo del programma sembrava molto più confuso, con alti funzionari che, come riferisce il New York Times, ammettono di non conoscere il destino delle riserve di uranio iraniano arricchito ad un livello vicino a quello necessario per una bomba. Riserve che gli iraniani potrebbero aver messo in salvo in tempo.
“Lavoreremo nelle prossime settimane per assicurarci di fare qualcosa con quel combustibile e questo è uno degli argomenti su cui parleremo con gli iraniani”, ha dichiarato il vicepresidente J.D. Vance ad ABC, riferendosi ad una quantità di uranio sufficiente a produrre nove o dieci armi atomiche.
Per gli esperti serviranno settimane per capire quanto l’attacco è stato veramente efficace. Il direttore generale dell’Agenzia, Rafael Grossi, ha riferito che, mentre Natanz è stata “completamente distrutta” e il sito di Isfahan ha subito “danni molto gravi”, la situazione nei sotterranei nel sito di Fordow è poco chiara.
Intanto il presidente statunitense Donald Trump ha aperto per la prima volta al cambio di regime a Teheran. “Non è politicamente corretto usare il termine ‘cambio di regime’ ma se l’attuale regime iraniano non è in grado di rendere l’Iran di nuovo grande, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime?”
RG 07.00 del 23.06.2025 - Il servizio di Andrea Vosti
RSI New Articles 23.06.2025, 07:11
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