Viktor Orbán è il primo ministro dell’Ungheria, ed è in carica dal 2010. Negli anni, il suo partito si è orientato a posizioni sempre più conservatrici.
Populista, con una retorica anti migranti ed antieuropea, Orbán ha fatto arretrare la democrazia nel paese, e sempre più spesso è entrato in rotta di collisione con le politiche europee: quelle sull’immigrazione, sulla fiscalità e sui diritti LGBT+ in particolare.
La nuova legge che vieta di affrontare temi legati all’omosessualità in contesti pubblici frequentati dai minori, e che di fatto paragona l’omosessualità alla pedofilia, è stata criticata duramente da quasi tutti i leader europei: alcuni lo hanno invitato a uscire dall’Unione e altri hanno minacciato di bloccare i fondi comunitari diretti all’Ungheria.
Chi è Orbán, quali sono i suoi obiettivi, quali sostegni e appoggi ha nel resto d’Europa? Come si vive, oggi, a Budapest e dintorni? E quanto sarebbe accogliente la città se fossimo transgender?
Lo chiediamo agli ospiti:
Tomas Miglierina, giornalista RSI da Bruxelles
Paola Peduzzi, giornalista, vice direttrice de Il Foglio
Árpád Vásárhelyi, relatore incaricato dell’Istituto di Scienze Politiche dell’Università Eötvös Loránd di Budapest