Mobilitazione: il Parlamento ucraino approva la legge

La Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, ha approvato in seconda lettura il disegno di legge sulla mobilitazione. I deputati che hanno votato a favore della decisione in questione sono stati 283. La legge punta all’ambizioso obiettivo dei 500’000 reclutamenti nel corso dell’anno. Il suo iter è infatti stato controverso e ha scatenato un ampio dibattito.

Con un emendamento ad hoc, è stata esclusa dalla legge la smobilitazione dei militari dopo 36 mesi di servizio, misura che aveva causato forti proteste. La decisione è stata sostenuta da 227 deputati.

L’emendamento inasprisce principalmente le regole sulla registrazione delle persone idonee al servizio militare. A partire dall’entrata in vigore, tutti gli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni idonei al servizio militare sono obbligati a portare con sé il passaporto di servizio militare durante il periodo della legge marziale. In più, devono anche aggiornare i loro dati personali entro due mesi, altrimenti possono incorrere in sanzioni.

Inoltre, in futuro i nuovi documenti di viaggio ucraini all’estero saranno rilasciati solo per i documenti militari esistenti. Tuttavia, questi saranno disponibili solo al ritorno in Ucraina. Oltre alle multe per chi ignora le convocazioni e gli avvisi di leva, con la normativa votata si rischierà pure la revoca della patente di guida, con poche eccezioni. Le proposte di congelamento dei conti correnti sono state invece annullate.

Durante l’invasione russa, che dura da oltre due anni, le forze armate ucraine hanno sempre più problemi a compensare le perdite con nuovi soldati. Il presidente Volodymyr Zelensky ha recentemente emanato una legge che abbassa l’età dei riservisti da 27 a 25 anni. Ciò significa che gli uomini di età compresa tra i 25 e i 60 anni possono essere chiamati a prestare servizio militare. Le donne possono offrirsi volontarie per arruolarsi in Ucraina.

L’esercito, la Guardia nazionale e le guardie di frontiera hanno complessivamente più di un milione di uomini e donne sotto le armi. Il potenziale di mobilitazione rimanente è stato stimato in circa cinque milioni dal portale ucraino texty.org.ua.

Davanti alla Verkhovna Rada, il generale ucraino Yurii Sodol ha dichiarato che attualmente le forze russe sono più numerose delle truppe ucraine da sette a dieci volte nelle regioni orientali. “Il nemico ci supera di sette-dieci volte: ci manca il personale militare”, ha detto Sodol, comandante delle truppe ucraine nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Luhansk.

Intanto i bombardamenti del Cremlino sui centri abitati ucraini, e le strutture energetiche in particolare si fanno sempre più intensi. La Russia ha lanciato più di 40 missili e 40 droni contro l’Ucraina mercoledì sera, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il bersaglio erano “infrastrutture essenziali”.

“Durante la notte, la Russia ha sparato più di 40 missili e 40 droni contro l’Ucraina”, ha dichiarato il capo di Stato sul social network X. “Alcuni missili e droni Shahed sono stati abbattuti con successo. Purtroppo, ne è stata eliminata solo una parte”, ha aggiunto Volodymyr Zelensky, ribadendo la sua richiesta ai partner occidentali di non “chiudere gli occhi” sulla situazione e di fornire più sistemi di difesa aerea all’Ucraina.

Per portare a termine il suo “attacco massiccio” contro l’Ucraina, Mosca ha utilizzato missili da crociera e droni Shahed di fabbricazione iraniana, secondo il rapporto quotidiano dello Stato Maggiore ucraino pubblicato su Facebook. L’Ucraina è riuscita a distruggere 37 dei 40 droni lanciati contro di essa, ha dichiarato l’esercito di Kiev.