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Washington richiama la delegazione da Doha

Anche Israele rimpatria i negoziatori per consultazioni dopo la risposta di Hamas - In quattro giorni 45 morti per fame - Macron annuncia che la Francia riconoscerà la Palestina

  • 23 luglio, 06:51
  • Ieri, 22:50
Striscia di Gaza

Nella Striscia di Gaza

  • Keystone
Di: Agenzie/Redazione RSI Info 

Dopo che Israele ha richiamato in patria il proprio team negoziale, anche la delegazione statunitense lascia i colloqui di Doha in Qatar. L’inviato di Trump, Steve Witkoff, accusa Hamas di non volere raggiungere un accordo di tregua, alla luce della risposta di questa mattina.

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che “gran parte” della popolazione di Gaza sta morendo di fame. “I 2,1 milioni di persone intrappolate nella zona di guerra di Gaza stanno affrontando un altro killer, oltre a bombe e proiettili: stanno morendo di fame. Stiamo assistendo a un aumento fatale dei decessi legati alla malnutrizione”, ha aggiunto. I morti per fame sarebbe una quarantina solo in questa settimana.

Intanto il presidente Emmanuel Macron ha annunciato l’intenzione francese di riconoscere lo Stato di Palestina. L’annuncio verrà dato in settembre all’Assemblea generale dell’ONU.

02:36

Nuova offensiva israeliana

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Ieri, 22:49

La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina

Il presidente Macron annuncia la storica mossa di Parigi, subito condannata da Tel Aviv. Ufficializzazione in settembre all’ONU.

Ieri, 21:13

USA non saranno alle conferenza sulla soluzione dei due Stati

Gli Stati Uniti non parteciperanno alla imminente conferenza dell’ONU sulla soluzione a due Stati nel conflitto israelo-palestinese: lo ha ribadito il viceportavoce del Dipartimento di Stato Tommy Pigott durante il briefing. Il mese scorso, secondo media Usa, l’amministrazione Trump aveva scoraggiando i governi di tutto il mondo dal partecipare alla conferenza minacciando possibili conseguenze diplomatiche da parte di Washington.

Ieri, 19:25

La delegazione statunitense lascia Doha

Dopo che Israele ha richiamato in patria il proprio team negoziale, anche la delegazione statunitense lascia i colloqui di Doha in Qatar. L’inviato di Trump, Steve Witkoff, accusa Hamas di non volere raggiungere un accordo di tregua, alla luce della risposta di questa mattina.

Ieri, 18:28

"Gaza sarà cancellata e tutta ebraica"

“Tutta Gaza sarà ebraica... il governo sta spingendo affinché Gaza venga cancellata. Grazie a Dio, stiamo estirpando questo male”. Lo ha dichiarato il ministro israeliano ultranazionalista di estrema destra Amihai Ben-Eliyahu, citato su X dal giornalista di Axios Barak Ravid. Il leader dell’opposizione in Israele Yair Lapid ha condannato le dichiarazioni.

Ieri, 18:27

45 morti per fame in una settimana

Oltre un terzo dei 113 decessi per fame finora registrati a Gaza si sono verificati nell’arco di quattro giorni questa settimana. Lo scrive il Guardian citando i dati degli ospedali della Striscia. Secondo quanto riferito, 45 persone sono morte per fame in quattro giorni questa settimana, di cui due oggi. A titolo di confronto, 68 decessi attribuibili alla fame erano stati finora registrati complessivamente dal 7 ottobre 2023, secondo le statistiche del ministero della sanità.

Ieri, 14:16

Per Israele la risposta di Hamas sarebbe "praticabile"

L’ufficio del primo ministro israeliano ha confermato di aver ricevuto l’ultima risposta di Hamas alla proposta di un accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi, aggiungendo che stava esaminando attentamente il documento. E secondo quanto dichiarato da una fonte israeliana al Times of Israel, la risposta aggiornata di Hamas sarebbe “praticabile”.

Ieri, 06:30

Hamas, presentata risposta alla proposta di Israele sulla tregua

La risposta include proposte di emendamenti alle clausole sull’ingresso degli aiuti umanitari, mappe delle aree da cui l’esercito israeliano si dovrebbe ritirare e garanzie sulla fine definitiva della guerra, secondo una fonte palestinese vicina ai colloqui in corso a Doha.

I negoziatori stanno cercando di raggiungere un accordo su una tregua che consentirebbe il rilascio di 10 ostaggi israeliani in cambio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi. Ma i colloqui si sono protratti per oltre due settimane senza una svolta, con ciascuna parte che accusa l’altra di rifiutarsi di cedere su richieste chiave.

Per Israele, smantellare le capacità militari e governative di Hamas non è negoziabile, mentre il movimento esige solide garanzie per una tregua duratura, un completo ritiro delle truppe israeliane e il libero flusso di aiuti umanitari a Gaza.

Ieri il portavoce del governo israeliano David Mencer ha accusato Hamas di ostacolare i colloqui. “Israele ha accettato la proposta del Qatar e la proposta aggiornata dell’inviato speciale statunitense Steve Witkoff, è Hamas che la rifiuta”, ha dichiarato ai giornalisti aggiungendo che i negoziatori israeliani erano ancora a Doha e le discussioni continuavano.

23 luglio, 19:38

OMS, "gran parte della popolazione di Gaza sta morendo di fame"

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che “gran parte” della popolazione di Gaza sta morendo di fame. “Non so come altro definirlo se non persone che muoiono di fame in massa, ed è una cosa provocata dall’uomo. È chiarissimo ed è a causa del blocco”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus in una conferenza stampa a Ginevra. “I 2,1 milioni di persone intrappolate nella zona di guerra di Gaza stanno affrontando un altro killer, oltre a bombe e proiettili: stanno morendo di fame. Stiamo assistendo a un aumento fatale dei decessi legati alla malnutrizione”, ha aggiunto.

“Il tasso globale di malnutrizione acuta supera il 10% e oltre il 20% delle donne incinte e in allattamento sottoposte a screening soffre di malnutrizione, spesso grave”, ha spiegato il direttore generale dell’OMS. “Chiediamo pieno accesso e cessate il fuoco, e chiediamo una soluzione politica, una soluzione duratura, e chiediamo anche il rilascio degli ostaggi, come abbiamo sempre detto”, ha spiegato.

23 luglio, 17:50

Swiss torna a volare su Tel Aviv dal 29 settembre

La compagnia aerea Swiss tornerà a operare su Tel Aviv: il collegamento tra la Svizzera e Israele sarà ripristinato dal 29 settembre con un velivolo A330, come si legge in un comunicato diffuso mercoledì.

A metà giugno Swiss aveva dichiarato che il volo sarebbe stato sospeso fino a fine ottobre. La decisione odierna è stata presa sulla base di una nuova valutazione della situazione.

È stata annunciata anche la ripresa dei voli per Beirut, in Libano: la tratta tornerà a essere assicurata dal 3 agosto.

Nel frattempo, sempre mercoledì, il Dipartimento federale degli affari esteri ha aggiornato la raccomandazione di viaggio per Israele: i viaggi non sono più sconsigliati in generale, ma sono sconsigliati quelli turistici e quelli non urgenti.

23 luglio, 16:02

La replica: "Nessuna carestia causata da Israele"

Il governo israeliano ha dichiarato mercoledì di non essere responsabile della carenza di cibo nella Striscia di Gaza e ha accusato Hamas di aver deliberatamente creato una crisi: “A Gaza oggi non c’è nessuna carestia causata da Israele” ha detto il portavoce del governo, David Mencer, in risposta alla richiesta di 100 ONG a Israele di sbloccare gli aiuti umanitari. “La carestia è causata da Hamas” ha aggiunto, accusando il movimento di impedire la distribuzione di cibo.

23 luglio, 15:38

La Francia: "Rischio carestia dovuto a blocco di Israele"

Il ‘‘rischio di carestia’‘ a Gaza è ‘‘il risultato del blocco israeliano’‘. È quanto denuncia il ministero degli Esteri della Francia.

‘’La Francia - si legge in una nota diffusa dal Quai d’Orsay - condanna fermamente l’ampliamento dell’offensiva israeliana nel centro di Gaza dove gli ordini di evacuazione hanno indotto lo sfollamento di decine di migliaia di persone a Deir el-Balah e ostacolato il lavoro di numerose agenzie delle Nazioni Unite e ONG internazionali”.

Parigi chiede a Tel Aviv di “revocare immediatamente tutte le restrizioni imposte all’accesso dell’aiuto umanitario a Gaza, al fine di consentire la sua consegna immediata, massiccia e senza ostacoli”.


23 luglio, 10:55

Media, Witkoff vedrà funzionari Israele-Qatar domani a Roma

L’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, dovrebbe incontrare domani a Roma alti funzionari del Qatar e di Israele per proseguire i negoziati sulla tregua a Gaza e gli ostaggi. Lo riferisce Axios, citando due fonti a conoscenza dell’incontro. L’incontro si svolgerà mentre i negoziatori di Hamas e Israele stanno conducendo negoziati indiretti a Doha sugli ultimi punti critici. Witkoff a Roma vedrà il ministro israeliano per gli affari strategici Ron Dermer e un importante inviato del Qatar. Secondo una fonte Usa e una fonte israeliana, se ci saranno progressi Witkoff poi si recherà a Doha nel finesettimana.

23 luglio, 10:48

Turisti israeliani non sbarcano a Siro a causa protesta per Gaza

Una nave da crociera israeliana ha lasciato l’isola greca di Syros senza far sbarcare i passeggeri a causa di proteste pro-Palestina. Decine di manifestanti, riuniti al porto, hanno chiesto la fine del “genocidio a Gaza”.

La Crown Iris, con 1’700 passeggeri, è salpata in anticipo verso Cipro. La compagnia Mano Maritime ha deciso di cambiare destinazione “alla luce della situazione”. I manifestanti hanno esposto bandiere palestinesi e intonato slogan contro Israele.

Il ministro degli Esteri israeliano Saar ha contattato l’omologo greco Gerapetritis dopo l’incidente. Un passeggero ha riferito che alcuni a bordo hanno esposto bandiere israeliane in risposta alle proteste.

23 luglio, 10:46

La visita dei patriarchi Pizzaballa e Teofilo III fra le macerie e la devastazione di Gaza

Dopo l’attacco israeliano di giovedì scorso contro la parrocchia cristiana della Chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, l’unico edificio sacro cattolico all’interno dell’enclave palestinese, un raid militare che ha provocato tre morti e diversi feriti fra cui Padre Gabriel Romanelli, il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il patriarca greco-ortodosso Teofilo III, hanno fatto una visita fra le macerie e la devastazione della Striscia di Gaza. È stato un incontro con la stremata e sfinita popolazione che ha voluto essere un abbraccio di solidarietà e di conforto in una tragedia senza fine che non conosce limiti e confini e che, come ha dichiarato il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, ha raggiunto un livello senza precedenti di morte e distruzione. Lo stesso Cardinale Pizzaballa ha definito la situazione di Gaza «moralmente inaccettabile».

Il programma Millevoci di Rete Uno ne ha parlato Marina Corradi, giornalista e inviata del quotidiano Avvenire.

09:24

La visita dei patriarchi Pizzaballa e Teofilo III fra le macerie e la devastazione di Gaza

Millevoci 22.07.2025, 11:05

  • Imago Images
  • Antonio Bolzani
23 luglio, 08:18

Anche l'Australia chiede la fine della guerra a Gaza

L’Australia si è unita a 28 altre nazioni per chiedere l’immediata fine alla guerra a Gaza e denunciare Israele per le morti di centinaia di palestinesi in cerca di aiuti. Ieri decine di manifestanti pro-palestinesi sono stati espulsi dal parlamento federale in Canberra all’apertura della nuova legislatura del parlamento federale. Nel suo intervento, la ministra degli Esteri Penny Wong ha detto che il governo australiano vuole esprimere “la vera angoscia che gli australiani sentono per quello che vedono accadere a Gaza”.

“Noi firmatari qui di seguito elencati siamo uniti in semplice e urgente messaggio: la guerra a Gaza deve finire, e subito”, hanno scritto i paesi firmatari di una dichiarazione congiunta iniziata dalla Gran Bretagna. “Le sofferenze dei civili a Gaza hanno raggiunto nuove profondità. Il modello di distribuzione degli aiuti è pericoloso, alimenta l’instabilità e priva i gazawi di dignità umana”, prosegue il documento. I 28 paesi firmatari, fra i quali c’è anche la Svizzera, richiedono che Israele potenzi con urgenza il flusso di aiuti e consenta all’Onu e agli enti umanitari “di condurre il loro lavoro salvavita in maniera sicura ed efficace”.

23 luglio, 07:52

La testimonianza: a Gaza c'è pochissimo cibo e costa troppo

23 luglio, 07:17

USA, Witkoff si reca in Europa per discutere di aiuti e tregua

In questo contesto, l’emissario americano Steve Witkoff si recherà questa settimana in Europa e secondo la portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce, il suo obiettivo è quello di raggiungere “un nuovo cessate il fuoco, così come (l’apertura di, ndr.) un corridoio umanitario per la consegna degli aiuti”.

23 luglio, 06:53

Oltre 100 ONG chiedono il libero flusso di aiuti attraverso il coordinamento dell'ONU

Le ONG chiedono un cessate il fuoco “immediato e negoziato”, l’apertura di tutti i valichi di frontiera e il libero flusso di aiuti attraverso i meccanismi guidati dalle Nazioni Unite.

Ieri le Nazioni Unite hanno affermato che le forze israeliane hanno ucciso più di 1.000 palestinesi che cercavano di ottenere aiuti alimentari da quando la Fondazione Umanitaria per Gaza, sostenuta da Stati Uniti e Israele, ha iniziato le operazioni a fine maggio, mettendo di fatto da parte l’attuale sistema guidato dalle Nazioni Unite.

Israele afferma che gli aiuti umanitari sono autorizzati a entrare a Gaza e accusa Hamas di sfruttare le sofferenze dei civili, anche rubando cibo per venderlo a prezzi gonfiati o sparando a chi è in attesa di aiuti.

23 luglio, 06:52

Oltre cento ONG denunciano "carestia di massa in atto a Gaza"

In una dichiarazione, i 111 firmatari, tra cui Medici Senza Frontiere (MSF), Save the Children e Oxfam, hanno avvertito che “i nostri colleghi e coloro che assistiamo stanno morendo”. “Mentre l’assedio del governo israeliano affama la popolazione di Gaza, gli operatori umanitari si uniscono alle stesse file per il cibo, rischiando di essere colpiti solo per sfamare le loro famiglie”, si legge nella dichiarazione.