Sul tavolo della sua abitazione in Ohio Paul Landis, oggi 88enne, ha già disposto le fotografie a lui più care. Quella di Jacqueline Kennedy con tanto di dedica; quelle con John John, con Caroline a cavallo e altri scatti durante il viaggio in Italia al seguito di Jackie nel 1962. E poi, la più grande in bianco e nero, quella del corteo funebre del Presidente John Fitzgerald Kennedy il 25 novembre 1963 a Washington.
Dal 1959 al 1964 Paul Landis è stato un agente dei Servizi segreti americani. Dal 1961 si è occupato della sicurezza dei figli del presidente prima e di sua moglie poi. Vista la giovane età il suo nome in codice era “Debut”. Era il lavoro dei suoi sogni, confessa, poi è divenuto un incubo. Il 22 novembre 1963 Paul venne assegnato a seguire il viaggio della coppia presidenziale a Dallas, “seguivo la limousine del Presidente, ero a 25, 30 piedi [n.d.r.: 7, 9 metri] da lui”, ricorda, divenendo testimone dell’orrore. “Quello che ho visto e ho continuato a rivivere per mesi e anni dopo”, racconta Landis alla RSI, “è stata la testa del Presidente esplodere… come in un video che passa ininterrottamente”.