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Samuel e Patti, storie da Tijuana (2)

Un viaggio di un mese e mezzo, anche più, e adesso l'attesa, in Messico, alle porte degli agognati Stati Uniti - "Qui siamo un disturbo"

  • 6 dicembre 2018, 06:44
  • 9 giugno 2023, 03:59

Tijuana nel caos

RSI/Riccardo Ferraris 06.12.2018, 06:30

La notizia è stata accolta da un'ovazione nel campo Benito Suarez, a Tijuana, dove oltre 5000 migranti sudamericani si sono accampati dopo aver attraversato il Messico a piedi e con mezzi di fortuna. Il neo-presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador si è impegnato ad offrire ad ogni membro della “Carovana” una soluzione abitativa temporanea mentre le richieste di asilo umanitario negli Stati Uniti continuano il proprio percorso burocratico.

“Non sappiamo con quale ritmo gli USA hanno intenzione di esaminare i casi di questi migranti – ha detto Marcelo Ebrard, prossimo ministro degli esteri messicano – Alcuni parlano di 100 richieste di asilo al giorno. Dobbiamo prepararci al fatto che molte di queste persone rimarranno sul territorio messicano per lungo tempo”.

Intanto, per velocizzare il processo, al Benito Suarez, a partire dalla scorsa settimana, si sono insediate alcune associazioni senza scopo di lucro della vicina Los Angeles. L'obiettivo è quello di assistere i migranti.

Riccardo Ferraris

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