La Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS) ha compiuto un passo decisivo nella lotta contro gli abusi in ambito ecclesiastico. Riunito a San Gallo, il sinodo - il Parlamento della Chiesa - ha approvato all’unanimità una serie di misure che segnano il cambio di rotta rispetto al passato. Tra queste, la creazione di un servizio per la segnalazione dei casi di abuso, l’introduzione di direttive per i risarcimenti alle vittime e l’adozione di linee guida per la tutela dell’integrità fisica, psicologica, sessuale e spirituale delle persone.
Un anno fa, la stessa assemblea aveva respinto la proposta di uno studio approfondito sugli abusi, giudicandolo troppo oneroso e sostenendo che si tratta di un compito della Confederazione. Indagini condotte in Germania avevano dimostrato che gli abusi sessuali erano diffusi non solo nella Chiesa cattolica, ma anche in quella protestante. Da qui la decisione di puntare alla trasparenza: i dati relativi alle violazioni verranno raccolti e pubblicati annualmente, con un primo rapporto previsto per il 2027.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/svizzera/Abusi-anche-gli-evangelici-non-sono-immuni--2052360.html
La presidente della CERiS, Rita Famos, ha sottolineato l’importanza di un cambiamento culturale e ha annunciato l’intenzione di riproporre in novembre lo studio sul passato della Chiesa riformata. “Come le vittime, anche la Chiesa deve trovare il coraggio di affrontare la verità”, ha dichiarato.

Donne protestanti per la prevenzione degli abusi nelle chiese
Tempo dello spirito 01.06.2025, 08:00
Contenuto audio