Svizzera

"Con il divieto il consumo non è calato"

Passo avanti in Parlamento verso la legalizzazione della cannabis: il parere di Marcello Cartolano di Ticino Addiction

  • 20 ottobre 2021, 09:12
  • 10 giugno 2023, 15:13

RG 08.00 del 20.10.2021 L'intervista di Alberto Andreani a Marcello Cartolano di Ticino Addiction

RSI Info 20.10.2021, 10:27

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Di: RG/pon 

La legalizzazione della canapa anche per l'uso ricreativo avanza spedita a Berna, dove le commissioni della sanità delle due Camere hanno accolto un'iniziativa parlamentare. Questa chiede la regolamentazione statale del mercato della cannabis, tenendo conto della politica dei quattro pilastri - prevenzione, trattamento, regolazione del danno e regolazione. Il processo legislativo durerà comunque ancora degli anni.

Marcello Cartolano

Marcello Cartolano

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Come accoglie la novità chi lavora nel settore della lotta alle dipendenze?

"È una decisione che condividiamo", risponde Marcello Cartolano di Ticino Addiction, intervistato dal Radiogiornale. "Quello della cannabis è il mercato più grande delle droghe in Svizzera, possiamo stimare che rappresenti i tre quarti del volume totale. Regolamentandolo si infliggerebbe un colpo fatale alle reti criminali e si invertirebbe il rapporto di forza. Su un mercato ridotto probabilmente della metà, anche i mezzi di polizia sarebbero più efficaci".

Si propongono parallelamente misure di protezione per la popolazione giovanile. Sarà veramente più tutelata da una gestione statale?

"Credo che non solo il consumo diminuirebbe, ma ci sarebbero anche effetti secondari a favore della gioventù e questo gioverebbe alla politica dei quattro pilastri. Fino ad oggi l'incoerenza delle politiche attuate non ha portato molto lontano".

L'attuale divieto di consumo e coltivazione si è quindi rivelato un fallimento?

"I dati dicono che non solo il consumo non è diminuito (i consumatori sono stimati in 300'000 in Svizzera, ndr), ma anche che il mercato nero ha continuato a prosperare e non ci sono controlli sulla tipologia di sostanza venduta. Di conseguenza, questo non ha portato a garantire una protezione dei consumatori né tanto meno ad avviare politiche di protezione a favore dei giovani".

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