Svizzera

"Sono terroristi di al Qaida"

L'esperto Jean Paul Rouiller traccia l'identikit degli attentatori di Parigi

  • 7 gennaio 2015, 22:27
  • 7 giugno 2023, 03:13
Gli attentatori sono stati probabilmente addestrati in Siria, Yemen o Somalia

Gli attentatori sono stati probabilmente addestrati in Siria, Yemen o Somalia

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"A Parigi hanno agito professionisti, ben addestrati dal punto di vista militare in paesi come Siria, Yemen o Somalia, e vissuti in Europa, che hanno dimostrato un’ottima conoscenza di Parigi e, in particolare, del luogo dell’attentato". Jean Paul Rouiller, direttore del Geneva Centre for Training and Analysis of Terrorism (GCTAT), traccia l’identikit dei terroristi islamici responsabili della strage alla redazione di giornale satirico Charlie Hebdo e li iscrive nella galassia di al Qaida.

"Nel 2006 e poi nel 2013 i capi dell’organizzazione avevano chiaramente indicato Charlie Hebdo come obiettivo per aver pubblicato le vignette su Maometto nel 2005; tempi così lunghi dalle parole ai fatti escludono la mano dello Stato Islamico. Le modalità di esecuzione, poi, fanno capire che gli assassini conoscevano particolari come l’orario della riunione di redazione, informazioni che richiedono una pianificazione di settimane se non di mesi ed escludono l’improvvisazione tipica dei lupi solitari", spiega Rouiller ai microfoni della RSI (ascolta l'audio in fondo al testo).

"Il cambio di tattica negli attentati – commando armati di kalashnikov invece di bombe nascoste – si spiega con i progressi fatti dall’intelligence europea dopo gli attentati di Madrid 2004 e Londra 2005. Al Qaida ha capito che è più difficile scoprire operazioni pianificate con una o due persone, rispetto a quelle che coinvolgono un numero più elevato di terroristi".

"Ora la politica dovrà dare una risposta e saranno inevitabili maggiori misure di sicurezza anche se dobbiamo accettare l’idea che è impossibile prevedere ogni singolo atto terroristico e che la nostra libertà ha un prezzo. Purtroppo può essere anche quello del sangue".

Massimiliano Angeli

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