L'inchiesta a carico di Bernardino Bulla e Renato Arrigoni in relazione al mandato affidato da BancaStato alla FaciliTI SA ha portato a escludere che i due dirigenti dell'istituto abbiano commesso reati penali.
Il Ministero pubblico martedì ha comunicato la conclusione delle indagini coordinate dalla procuratrice Fiorenza Bergomi che ipotizzava i reati di: falsa testimonianza, complicità in violazione della legge contro la concorrenza sleale e soppressione di documenti. Tutte accuse cadute nel corso degli accertamenti avviati a maggio e conclusosi con la firma di decreti d'abbandono.
I dirigenti di BancaStato, rileva la nota, hanno rinunciato a qualsiasi indennità "visto che si imponevano comunque gli accertamenti che sono stati compiuti dalla Magistratura".
Resta invece aperta l’inchiesta relativa ai vertici della Società FaciliTi SA. Sono sospettati di concorrenza sleale e violazione del segreto di fabbrica e commerciale poiché avrebbero ottenuto il mandato da BancaStato approfittato del proprio ruolo di ex responsabili della ISS facility services.
Red. MM/ND