La frana che minaccia la località grigionese di Brienz non ha nulla a che fare con il cambiamento climatico. È quanto afferma il geologo Stefan Schneider interpellato da Keystone-ATS. L’instabilità è dovuta, spiega l’esperto, alla combinazione di acque e differenti tipi di roccia che caratterizza il sottosuolo nell’area. Insomma, il fenomeno risale a tempi molto più remoti.
Nel frattempo il villaggio deve nuovamente essere evacuato: entro domenica alle 13.00 i residenti dovranno lasciare le loro abitazioni, come reso noto martedì dal Comune di Albula. E stavolta l’ordine di evacuazione potrebbe restare in vigore per diversi mesi. Potrebbero scendere a valle 1,2 milioni di metri cubi di roccia.
L’ultimo crollo risale al 16 giugno del 2023, quando le rocce si erano fermate a pochi metri dal villaggio. Anche allora dalla montagna si era staccato oltre un milione di metri cubi di materiale. La località era stata evacuata in vista del crollo.
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La prima frana nel 1878
Il villaggio di Brienz e il pendio sovrastante si muovono da secoli, come sottolinea l’esperto. La prima frana risale al 1878. All’epoca un ammasso di rocce cominciò a scivolare sulla sponda destra del villaggio a una velocità di quattro metri al giorno. Per un anno e mezzo, i detriti continuarono a muoversi, finché non si fermarono a un centinaio di metri dal paese. In seguito si verificarono regolarmente delle frane, sia di piccole che di grandi dimensioni.
Le abbondanti nevicate del 1999
Secondo il geologo l’inverno nevoso del 1999 potrebbe aver influito sui movimenti nel sottosuolo. Quando l’enorme quantità di neve si è sciolta, molta acqua è penetrata nel terreno. Questo fatto e le caratteristiche geologiche della zona hanno creato una combinazione pericolosa.
Con la formazione, nel sottosuolo, di una poltiglia viscida, Brienz sta ora slittando a valle, a una velocità di 2,5 metri all’anno. La zona in movimento sul pendio sovrastante il paese si muove invece di circa 20 centimetri al giorno.
La maggior intensità delle precipitazioni dovute al cambiamento climatico non ha dunque un effetto diretto sulla velocità di scivolamento della massa di detriti, spiega Schneider. Neppure lo scongelamento del permafrost, perché il paese si trova a una quota troppo bassa. Il permafrost si trova solo a partire da 2’300 metri di altitudine, Brienz si trova a 1’100.
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