Nel primo giorno di sessione, il Gran Consiglio grigionese ha discusso il consuntivo 2024, chiuso con un’eccedenza di 87,7 milioni di franchi, e ha iniziato a guardare avanti: al secondo pacchetto di sgravi fiscali, annunciato dal governo e atteso per agosto 2025, con entrata in vigore prevista nel 2026.
I conti solidi del Cantone offrono margine per ulteriori interventi, dopo il taglio del tasso fiscale dal 100 al 95%, già in vigore. E proprio su questo fronte si è espresso il consigliere di Stato Martin Bühler: “Abbiamo fatto un primo passo, discutiamo quest’anno il secondo passo e abbiamo una base per farlo, ma dobbiamo essere prudenti”, ha dichiarato.
Il nuovo pacchetto di sgravi prevede misure mirate: aumento delle deduzioni per i doppi redditi, raddoppio delle deduzioni per i costi di custodia dei figli, maggiori deduzioni per figli a carico e un innalzamento della soglia di esenzione per le tasse cantonali sul reddito per chi esercita un’attività lucrativa.
Dal fronte liberale, il granconsigliere Oliver Hohl, autore della mozione sugli sgravi, ritiene che si possa andare oltre: “Si può sempre fare di più. Lo si vede anche dal consuntivo: abbiamo sempre più entrate fiscali dalle persone fisiche, abbiamo sempre più capitale proprio rispetto a quanto previsto”.
Ma non mancano le riserve, soprattutto a sinistra. La granconsigliera socialista Silvia Bisculm Jörg ha messo in guardia sui rischi di un’operazione non equa: “Bisogna stare attenti quando si fanno sgravi fiscali. Occorre far sì che a beneficiarne siano le persone giuste, quelle con un reddito basso. Bisogna sistemare la proposta affinché vada in aiuto proprio a queste persone”.
La manovra comporterà sgravi stimati attorno ai 40 milioni di franchi tra Cantone e Comuni. Una cifra che, secondo alcuni, potrebbe essere troppo alta, secondo altri, troppo bassa. La risposta spetta al Gran Consiglio, dove c’è già chi parla di una possibile terza fase, con ulteriori tagli all’aliquota fiscale.