
L'Italia è il Paese con più morti
È ormai l'Italia il Paese dove si è registrato il maggior numero di decessi legati al Covid-19. Il totale dei morti è di 3'405, contro i 3'245 registrati in Cina.
In Svizzera sono più di 3'800 casi confermati in Svizzera e ormai 638 in Ticino, dove nelle ultime ore è stato registrato il quindicesimo decesso. L'epidemia di coronavirus mette sotto pressione gli ospedali ticinesi, dove si lavora per rafforzare le cure intense.
La cronaca della giornata di ieri
Per combattere la diffusione della malattia le autorità hanno inoltre sottolineato nuovamente la necessità di alcune regole semplici: restare a casa, uscire solo se occorre andare al lavoro o per effettiva necessità, evitare i contatti e mantenere il distanziamento sociale.
La cartina aggiornata in tempo reale
A livello internazionale, se si registrano sempre più segnali di rallentamento dell'epidemia in Cina, la situazione resta estremamente grave in numerosi altri Paesi; segnatamente in Europa e negli USA.
di Alex Ricordi, Elena Boromeo, Enrico Campioni, Stefano Pongan, Ludovico Camposampiero, Fabio Dotti
Netflix ridurrà la qualità della sua offerta per alleggerire il traffico sulle reti europee, sovraccariche a causa del coronavirus. La decisione è stata resa necessaria per preservere il regolare funzionamento di internet. La misura, concordata dal colosso dello streaming statunitense con il commissario europeo per il digitale Thierry Breton, dovrebbe alleggerire del 25% il traffico di dati sulle reti del continente. Netflix ha assicurato che garantirà comunque un servizio di buona qualità.
il Festival di Cannes è stato rinviato a causa del coronavirus. La kermesse cinematografica francese, che doveva svolgersi dal 12 al 23 maggio, è stata posticipata a data da destinarsi.
È un periodo nero per l’aviazione. Il coronavirus sta avendo delle ripercussioni gravi anche sulle maggiori compagnie aeree. Swiss ha finora cancellato 5’800 voli. La casa madre tedesca Lufthansa ha ridotto da parte sua le partenze del 95%, lasciando a terra 700 dei suoi 763 velivoli.
“Siamo un Paese di duemila abitanti e questa settimana abbiamo avuto 18 decessi”. Al sindaco di Selvino, Diego Bertocchi, basta questa cifra per spiegare la gravità della situazione nel suo comune, dove prima del Coronavirus morivano mediamente 7-8 in un anno.
Anche in Ticino si sta confermando una tendenza già constatata in Cina e in Lombardia: il rallentamento dell’attività a causa del coronavirus fa bene alla qualità dell’aria. Per l’acqua, invece, ci sono pericoli in più
La chiusura di scuole e istituti è un problema per molti genitori che lavorano, ma ancor di più per le famiglie di bambini, ragazzi e adulti con handicap, normalmente seguiti da educatori e professionisti del settore. Costrette all’isolamento, queste persone oggi si ritrovano a dover gestire da sole situazioni che potrebbe aggravarsi ulteriormente se la chiusura dovesse perdurare.La chiusura di scuole e istituti è un problema per molti genitori che lavorano, ma ancor di più per le famiglie di bambini, ragazzi e adulti con handicap, normalmente seguiti da educatori e professionisti del settore. Costrette all’isolamento, queste persone oggi si ritrovano a dover gestire da sole situazioni che potrebbe aggravarsi ulteriormente se la chiusura dovesse perdurare.
In numerose località del cantone vi è un alto tasso di residenze secondarie e soprattutto nel Locarnese e nel Luganese vi è un’importante presenza di non residenti, in maggioranza svizzero tedeschi o germanici, in parte forte scesi a sud di fronte alla prospettiva di ritrovarsi isolati nelle abitazioni cittadine. Le autorità comunali sono state invitate dalla sezione enti locali a prendere dei provvedimenti, perché chi viene da nord è forse meno attento sulle misure da adottare. Gambarogno e Ascona, constatando l’esodo, hanno per esempio previsto di distribuire volantini informativi, opportunamente tradotti, anche nelle case secondarie. A Collina d’Oro la rete di volontariato che si sta costituendo si prepara ad assistere anche chi arriva da fuori, come racconta nel suo servizio Luigi Frasa
Il numero di vittime in Italia per Coronavirus ha superato quelle complessive della Cina. In Italia, sono 3’405 i morti, con un incremento rispetto a mercoledì di 427 persone. In Cina, le vittime registrate finora sono 3’245. Il dato è stato reso noto giovedì sera dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento dei decessi era stato di 475. I malati complessivi di coronavirus in Italia sono 33’190, con un incremento rispetto a mercoledì di 4’480 persone. Il numero totale dei contagiati - comprese i morti e i guariti - ha raggiunto i 41’035.
L’Italia diventa quindi il paese con più morti al mondo a causa dell’epidemia di Covid-19, davanti alla Cina, all’Iran (1’284) e alla Spagna (767).
L’edizione di venerdì sera di “19.30”, programma televisivo della RTS e dedicato in gran parte al coronavirus, è stato seguito da 598’000 persone per una quota di mercato dell’80,7%. Questo è un record dall’introduzione di queste misure nel 1985. Le cifre sono rimaste molto elevate anche nei giorni a seguire. Sabato erano 509’000 gli spettatori ad essere sintonizzati (74,7% di quota di mercato), domenica 687’000 (79,7% ), lunedì 655’000 (73,5%), martedì 641.000 (79,1% e mercoledì 655’000 (78,5%). Sul versante germanofono, martedì sera il “Tagesschau” della SRF ha attirato 1,35 milioni di spettatori per una quota di mercato del 69,3%.
Turni ridotti, entrate separate per il personale, liquidi disinfettanti, marcatori di distanza per la clientela e applicazione di pannelli in plexiglass agli sportelli. In poche ore, come in altri settori, la Posta ha risposto alle pressanti richieste di tutela della salute del personale. Il Ticino - come in altri settori – anche qui ha fatto da apriprista con le sue preoccupazioni per i colleghi d’oltre San Gottardo. La categoria maggiormente sollecitata dalla crisi è quella dei postini, come racconta nel suo servizio per Cronache della Svizzera italiana Daniela Giannini.
In Lombardia “abbiamo superato i 7500 pazienti ricoverati per Covid-19. Quelli in terapia intensiva che hanno sfondato il tetto dei mille”, ha riferito il presidente della commissione regionale della sanità, Emanuele Monti, dopo aver ricevuto gli aggiornamenti dell’assessore al Welfare Giulio Gallera. Quanto ai positivi, “probabilmente oggi supereremo i 18 mila casi”, ha aggiunto Monti, durante una diretta Facebook al termine della commissione.
I casi di coronavirus confermati negli Stati Uniti sono passati dai 6’400 di ieri ai 10’442 segnalti oggi dalle autorità sanitarie del Paese. I decessi sono saliti da 108 a 150.
Alcune aziende, anche di grandi dimensioni, hanno deciso di interrompere la propria attività, ma non tutte. Per questo l’OCST ha scritto alle ditte del Mendrisiotto: “Ci sono pervenute numerosissime segnalazioni riguardanti situazioni di grossa difficoltà. Lavoratrici e lavoratori ci riferiscono che stanno vivendo, comprensibilmente, la propria presenza sui luoghi di lavoro con grande preoccupazione e paura, per essi e per i loro famigliari”, si legge nel testo. Da qui l’invito a fermare tutte le attività non necessarie per far fronte ai bisogni primari della popolazione
Da questa settimana nell’esercito, “tutti i congedi sono soppressi”. Lo ha affermato oggi il brigadiere Raynald Droz, capo di stato maggiore del comando operazioni, esprimendosi in conferenza stampa in merito alla mobilitazione dell’esercito. “I soldati restano in servizio”, ha detto Droz dicendosi consapevole che si tratta di una misura dura per gli stessi militi in scuola reclute e in corso di ripetizione, che non potranno tornare a casa nei weekend, e per le loro famiglie. Droz ha poi affermato che per garantire la sicurezza sono state prese misure supplementari: è ad esempio vietato l’alloggio in strutture sotterranee ed è stato ridotto il numero di soldati che mangia in contemporanea.
Le FFS, in collaborazione gli altri partner dei trasporti pubblici, hanno iniziato oggi la prima fase di riduzione dell’offerta di collegamenti. In conferenza stampa a Berna, il CEO Andreas Meyer ha detto che si tratta del “più grande e del più repentino cambiamento di orario della storia elvetica”, precisando fra l’altro che la domanda è fortemente calata: i passeggeri sono diminuiti anche dell’80%, per esempio, sull’asse Zurigo-Berna. Allo stesso tempo, sono sempre meno i collaboratori a disposizione: le Ferrovie federali si preparano a lavorare con il 50% dell’organico disponibile per un periodo di due mesi. La terza fase del taglio delle prestazioni sarà conclusa il 26 marzo.
Tanti cantieri sulla rete rimarranno intanto aperti, nel rispetto delle condizioni di sicurezza e in base alla disponibilità di personale, mentre altri saranno chiusi nei prossimi giorni. Non dovrebbero esserci ritardi per l’inaugurazione del tunnel di base del Monte Ceneri, dove sono previste le fasi di test, ma Meyer non ne esclude per altri lavori di preparazione al potenziamento del sistema di “S-Bahn Ticino”.
La Posta non accetta più lettere e pacchi destinati a numerosi Paesi: a causa del coronavirus molti voli internazionali dalla Svizzera vengono cancellati. Per i restanti Paesi, inoltre, la spedizione internazionale avverrà in tempi più lunghi del normale, ha comunicato oggi, giovedì, l’azienda. Date le capacità di trasporto estremamente limitate, la Posta non accetta più da subito, nelle proprie filiali e in quelle in partenariato, lettere e pacchi destinati a numerosi paesi, precisa la nota. Al momento, per la spedizione in questi Paesi i clienti possono ancora utilizzare il tipo di invio espresso “URGENT”. I clienti commerciali possono continuare a inviare pacchi con Swiss Post GLS. Tuttavia, per tutti gli invii espresso “non siamo più in grado di garantire il recapito nei tempi indicati”, viene aggiunto. Le capacità di trasporto possono cambiare in qualsiasi momento. È quindi possibile che nel breve termine vi saranno nuove modifiche ai servizi di esportazione. Al momento, la Posta non può escludere che le limitazioni ai trasporti possano causare ritardi anche nell’importazione degli invii in Svizzera.
Mascherine: le raccomandazioni di Christian Garzoni e dell’Ufficio federale della sanità pubblica
Si susseguono gli annunci di cantoni che intervengono a sostegno dell’economia: Zurigo ha pensato in particolare anche agli indipendenti, stanziando 15 milioni di franchi provenienti dai dividendi della Banca cantonale
“La situazione in Ticino è drammatica, si lotta per avere posti a sufficienza in cure intense”: sono parole di Daniel Koch dell’UFSP, nella conferenza stampa di oggi a Berna, e la situazione sanitaria sempre più difficile nel cantone è stata fra i temi evocati anche a Bellinzona, dove davanti ai giornalisti si sono presentati Christian Vitta e Alain Berset, sceso per la prima volta in Ticino dall’inizio della crisi per incontrarne il Governo e tastare il posto della situazione. “Ci avviciniamo ai limiti”, ha detto il consigliere federale, mentre il consigliere di Stato ha comunque svelato in conclusione che si lavora per portare i letti in cure intense vicino al centinaio. Anche se “i macchinari non bastano, ci vuole anche il personale”
Le persone nel canton Uri che hanno più di 65 anni non potranno più uscire di casa a partire da questa sera (giovedì) alle 18.00, fino a nuovo avviso. Le autorità cantonali hanno deciso di limitare la libertà di spostamento per far fronte all’epidemia di coronavirus.
Solo coloro che devono recarsi dal medico potranno lasciare la loro abitazione, così come chi deve recarsi a un funerale o chi occupa una posizione chiave nel settore della sanità. Le autorità chiedono quindi ai vicini e alle organizzazioni di fare la spesa per loro.
Chi ha più di 65 anni potrà comunque uscire per fare passeggiate per una durata massima di 2 ore al giorno, da solo o in coppia.
Uri conta per ora sette casi confermati di coronavirus.
Le persone respinte alla frontiera in seguito alle nuove disposizioni adottate dal Consiglio federale per arginare l’epidemia di coronavirus sono finora state circa 11’000. Lo ha dichiarato oggi, giovedì, Christian Bock, capo dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD), specificando che i controlli vengono eseguiti quando possibile assieme ai colleghi stranieri. Le persone al fronte possono contare sull’aiuto della polizia, compresa quella militare. In diversi valichi sono stati approntate corsie preferenziali per coloro che possono ancora penetrare sul territorio elvetico, come i frontalieri, oppure per il traffico di transito. A tale riguardo, Bock ha spiegato che l’importazione ed esportazione di beni continua normalmente. L’approvvigionamento del Paese è insomma garantito.
Gli Svizzeri che si trovano all’estero devono per il momento contare sui propri mezzi per rientrare. Quando possibile, tuttavia, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sfrutta ogni possibilità per facilitare i rientri, come accaduto col Marocco dove sono stati organizzati cinque voli commerciali. Tale prassi è conforme alla Legge federale sugli svizzeri all’estero, ha affermato oggi, giovedì, ai media, Serge Bavaud, della cellula di crisi del DFAE, legge che pone l’accento in primo luogo sulla responsabilità personale, ma non esclude un intervento diretto di Berna. Al momento, però, un programma come quello annunciato dalla Germania di rimpatrio dei propri cittadini mediante lo stanziamento di 50 milioni di euro non è previsto. Si tratta di una decisione politica, ha spiegato il funzionario. Voli di ritorno sono stati tuttavia già organizzati anche dalla Confederazione quando si è trattato di far rientrare nella Confederazione i cittadini Svizzeri bloccati a Wuhan, epicentro dell’epidemia in Cina, dove tutto è cominciato.
Christian Vitta ha detto in conclusione di conferenza stampa: si sta lavorando per aumentare i posti in terapia intensiva in Ticino, arrivando vicino a 100. Non basta avere i macchinari, però, serve anche il personale. Il consigliere di Stato in apertura aveva anche auspicato la solidarietà degli altri cantoni.
“Bisognerà riflettere sull’importanza dei contatti umani e sul nostro ritmo sociale precedente. Credo che anche a livello sociale quindi questa sarà un’evoluzione che avrà conseguenze a lungo termine”.
“Il virus è un nemico subdolo che purtroppo non conosce frontiere, questo periodo di incertezza continuerà, invito la popolazione a tenere duro e non perdere la speranza. Restiamo distanti, ma vicini”, ha concluso il consigliere federale.
“Seguiamo da vicino la situazione, fianco a fianco con il Governo ticinese, e vediamo che il sistema sanitario del cantone sta arrivando vicino ai limiti della sua capacità. Vediamo cose che non potevamo immaginare qualche settimana fa”, prosegue Berset, passando al francese sua lingua materna.
Sono giorni difficili che hanno spinto le autorità a prendere misure drastiche. Il Ticino ha avuto un ruolo di pioniere, è stato il primo cantone a dichiarare lo stato di necessità, ricorda Alain Berset, che si rivolge a tutti in italiano
In fase di affinamento un nuovo modello di intervento a sostegno dell’economia, un intervento da 50 milioni di franchi con il coinvolgimento di BancaStato e i cui dettagli saranno resi noti la prossima settimana, annuncia Christian Vitta inaugurando la conferenza stampa. Ribadito il messaggio di solidarietà e senso di responsabilità: tutti devono attenersi scrupolosamente alle indicazioni di autorità e specialisti. Un comportamento responsabile salva vite umane, ha ricordato il consigliere di Stato.
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Le forze dell’ordine hanno dovuto intervenire più volte a Zurigo per sciogliere assembramenti che si erano formati nonostante il divieto disposto dal Consiglio federale per l’emergenza coronavirus. La polizia comunale, in particolare, ha dovuto intimare un ordine di dispersione ad una ventina di gruppi riuniti sul lungolago. Alcuni irriducibili sono però successivamente tornati sul posto: persone palesemente non consapevoli della gravità della situazione, commenta la polizia.
Si susseguono le cancellazioni di elezioni e votazioni previste in Svizzera nelle prossime settimane: è il turno di Basilea Campagna, che ha deciso di annullare le comunali del 17 maggio, così come i ballottaggi del 14 giugno.
Il numero delle vittime del coronavirus è salito del 30% in un giorno in Spagna, dove i morti sono ormai 767 e i casi individuati oltre 17’000, 1’100 dei quali considerati ormai guariti. Il paese è ormai il quarto più toccato al mondo. Da sabato gli abitanti possono uscire solo per attività essenziali, come lavoro, spesa e farmacia. Una cinquantina di persone, in 24 ore, sono state fermate per aver violato le disposizioni
I contagi in Austria continuano a salire in modo “significativo”, ha reso noto il ministro della salute Rudolf Anschober. Oggi a mezzogiorno erano 1’843 i test positivi, 437 dei quali nel solo Tirolo che da mercoledì è in quarantena. I morti sono cinque
Sono saliti a 3’888 i casi di coronavirus registrati in Svizzera. Lo ha indicato poco fa l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). 3’438 sono stati confermati e 450 sono ancora in attesa di una seconda conferma dopo un primo riscontro di positività. Ieri erano 2’772 i casi segnalati all’UFSP.
Stando all’UFSP, si sono verificati finora 33 decessi legati al Covid-19. In Ticino, nelle ultime ore, il bilancio è salito a 15 vittime.
Sul piano dell’estensione dell’epidemia a livello territoriale, i cantoni più colpiti sono il Ticino, con 178,6 casi ogni 100’000 abitanti, Basilea Città (122,7) e Vaud (115).
Sul sito www.gr.ch/coronavirus è stata allestita la piattaforma chiamata “I Grigioni Aiutano”. Lo scopo di questa iniziativa è aiutare quelle persone in quarantena che hanno bisogno di servizi di ristorazione, non potendo più fare commissioni, o semplicemente cercano qualcuno che si occupi dei loro animali domestici. Sempre nella stessa sezione, gli ospedali e le case anziani o di cura che necessitano di personale medico supplementare o di altro personale ausiliario qualificato, possono registrarsi grazie a un apposito modulo.
La Commissione UE ha deciso di creare una riserva strategica di materiale sanitario di protezione, per fronteggiare la pandemia di coronavirus, nel quadro del meccanismo di protezione civile UE. Lo ha reso noto il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarcic. L’Unione invierà il materiale verso i vari Paesi, sulla base delle necessità e delle forniture disponibili. L’intervento sarà complementare agli sforzi profusi dai 27 Stati.
Wuhan, la città focolaio del coronavirus, allenta la quarantena nelle aree a “infezione zero” permettendo attività personali nei compound abitativi. Sono le decisioni prese dalla locale task force sulla prevenzione e il controllo riportate giovedì dalla tv statale CCTV. Nel resto dell’Hubei, provincia di cui Wuhan è capoluogo e che non ha riportato contagi negli ultimi 14 giorni, sarà permesso, a certe condizioni, l’ingresso dall’esterno.
La comunicazione delle autorità ticinesi cambia marcia: il messaggio è sempre quello - distanze sociali e stare a casa - ma i toni si fanno più diretti. Il ponte di quattro giorni con quasi tutte le attività ferme è un’occasione da cogliere per rallentare la diffusione del virus, ha ribadito al Radiogiornale il responsabile della campagna Renato Pizolli. Finora i ticinesi si sono concessi ancora troppe eccezioni.
L’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) invita gli istituti finanziari a fare ogni sforzo per ridurre la mobilità dei loro dipendenti, poiché limitare la diffusione del coronavirus è la priorità. Nelle loro sedi non devono tollerare alcuna violazione delle disposizioni del Consiglio federale in materia di distanza sociale. Il telelavoro deve diventare la regola e il personale deve essere equipaggiato con le attrezzature necessarie. L’ASIB chiede inoltre di sospendere ogni piano di ristrutturazione. In questa situazione straordinaria le banche devono posticipare i previsti licenziamenti, viste le difficoltà nel trovare lavoro, si legge in una nota. Si deve invece esaminare la possibilità di prolungare i termini di licenziamento previsti dalla legge, come avviene in caso di malattia o infortunio.
Il coronavirus ha provocato altri 149 decessi in Iran, spingendo il totale a quota 1’284: lo ha reso noto il Governo. I casi confermati salgono a 18’407, con 1’046 nuovi contagi in un giorno. I guariti sono invece 5’979
La lista dei politici contagiati dalla malattia si è allungata giovedì con il nome del negoziatore europeo per la Brexit, il francese Michel Barnier, che su Twitter ha informato dell’esito del test e cercato di rassicurare: “Sto bene e seguo le istruzioni, come tutto il mio team”. Barnier ha 69 anni
Nella lotta al coronavirus, Twitter mette al bando tutti i post contrari alle linee guida offerte dalle fonti autorevoli in tema di salute pubblica. In un post, il social elenca una lista di contenuti che saranno eliminati dalla piattaforma, con priorità a quelli potenzialmente più dannosi. Ad essere cancellati saranno in particolare post che vanno contro le raccomandazioni delle autorità sanitarie per evitare il contagio e, in questo modo, incentivano comportamenti rischiosi, sostenendo ad esempio che la distanza di sicurezza è inutile. Via anche i tweet che descrivono misure protettive e trattamenti inefficaci, siano essi innocui, come consigliare l’aromaterapia per allontanare il Covid-19, o pericolosi, come suggerire di bere candeggina. I tweet che negano fatti scientifici accertati sulla trasmissione del virus, o che propongono teorie complottiste fanno pure parte della lista.
Il canton Friburgo segnala il suo primo decesso da coronavirus. La persona morta è una donna sulla settantina, che era ricoverata in ospedale già da qualche giorno. Soffriva di una patologia polmonare pregressa e apparteneva per questo a una categoria a rischio.
A Coira, a causa dell’epidemia di coronavirus, il prossimo 17 maggio non si terranno le elezioni comunali. Le autorità cittadine hanno previsto le elezioni comunali per il 27 settembre, prossima data fissata nel calendario delle votazioni federali. Il Consiglio comunale sarà chiamato a prendere una decisione definitiva in un secondo momento. A Davos invece sarà presa una decisione sullo svolgimento a fine di marzo.
L’esercito svizzero comprerà nei prossimi giorni nuovi respiratori e dispositivi di monitoraggio, 900 unità in tutto da aggiungere alle 100 già disponibili. Il nuovo materiale sarà consegnato da domani in modo scaglionato e verrà impiegato dagli ospedali civili.
I commerci al dettaglio si stanno organizzando per proteggere i propri dipendenti dal coronavirus. Si sta garantendo la distanza sociale tra cassieri e clienti, la limitazione del numero di persone presenti all’interno dei negozi e la pulizia delle maniglie dei carrelli. I lavoratori del settore sono attualmente sottoposti a forti pressioni, hanno affermato giovedì la Comunità d’interessi commercio al dettaglio Svizzera (CI CDS) e la federazione dei dettaglianti svizzeri (Swiss Retail Federation). La loro protezione è “la maggiore priorità” delle due organizzazioni. Il numero di clienti viene così limitato a seconda delle dimensioni del negozio.
L’UFSP fornisce un valore indicativo di una persona per 10 metri quadrati. Una distanza di almeno due metri tra ogni cliente deve inoltre essere osservata alla cassa. Si invita inoltre a pagare con una carta di credito/debito e ad utilizzare il cosiddetto “self-scanning”. A clienti e personale va inoltre messo a disposizione del disinfettante. E le maniglie dei carrelli e i cestini della spesa vanno puliti una volta al giorno. Le due organizzazioni ricordano inoltre che l’approvvigionamento in derrate alimentare è garantito. Non è quindi necessario fare scorte di cibo eccessive. Da notare che nei giorni scorsi Migros e Coop avevano già adottato misure per proteggere il personale. Migros ha annunciato la volontà di installare pannelli in plexiglas davanti alle casse, cosi come già fatto da alcune farmacie. Nei negozi Coop i clienti vengono informati attraverso gli altoparlanti sulle distanze da tenere.
Sono 638 i casi confermati di contagio da Covid-19 in Ticino, cresciuti si 127 nell’ultimo giorno. Si è registrato anche un nuovo decesso, portando il numero totale dei morti a 15.
Tutto il paese è invitato ad applaudire domani alle 12.30 il personale sanitario che lotta contro il coronavirus
“Abbiamo disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale”. E’ l’appello in inglese, diretto anche all’estero, di Stefano Fagiuoli, direttore del dipartimento di Medicina dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che è “in piena emergenza” per il coronavirus.
Le società di trasporto di bus e treni, a partire da giovedì, ridurranno progressivamente l’offerta. Il nuovo piano orario verrà introdotto in tre tappe e i maggiori cambiamenti si noteranno da lunedì. Da oggi, 19 marzo, non saranno più disponibili treni supplementari per i tragitti brevi nelle ore di punta. I collegamenti notturni sono stati aboliti e i treni internazionali circolano solo fino alla frontiera. La stazione centrale di Zurigo verrà chiusa di notte questa fine settimana. Tra sette giorni verranno anche resi noti gli orari per le lunghe percorrenze. La riduzione dei collegamenti sarà in vigore almeno fino al 16 di aprile. Chiunque intenda viaggiare sui mezzi pubblici è preferibile che consulti l’orario online della ferrovie federali.
Altri tre cantoni, si tratta di Ginevra, Lucerna e Sciaffusa, hanno chiesto l’intervento dell’esercito per affrontare la crisi del coronavirus. Il totale sale così a 15: in precedenza lo stesso passo era stato compiuto da Ticino, i due Basilea, Grigioni, Neuchâtel, Turgovia, Vallese, Berna, Vaud, Soletta, Appenzello Esterno e Nidvaldo. Lunedì il Consiglio federale aveva messo a disposizione fino a 8’000 militi a sostegno delle autorità civili. Martedì 303 soldati non avevano ancora risposto all’ordine di marcia, il che rappresenta circa il 29% dei già convocati. Le unità mobilitate ieri e che devono ancora entrare in servizio non sono ancora state contabilizzate. I motivi dei rifiuti non sono per ora stati forniti. Chi non dà seguito all’ordine di marcia rischia un processo davanti alla giustizia militare e una pena fino a 18 mesi di reclusione.
Sono saliti a 10’999 i casi di contagio da coronavirus in Germania. Rispetto a ieri la progressione è di ben 2’801 casi. Il dato è impressionante ed evidenzia come l’epidemia si stia diffondendo in maniera esponenziale.
La Pro Grigioni Italiano (PGI) ha attivato il sito per un’informazione attendibile in lingua italiana sull’emergenza coronavirus. Le notizie per le regioni Bregaglia, Calanca, Mesolcina, Valposchiavo vengono riprese dai siti di notizie e dai portali ufficiali. L’offerta includerà anche i collegamenti al radiogiornale quotidiano «Grigioni Sera» e al settimanale «Le Voci del Grigioni italiano». La stessa PGI si rammarica delle “crescenti difficoltà” da parte delle autorità nel garantire in queste ultime settimane “un servizio d’informazione pubblica in italiano” ed esorta il Governo grigionese a curare maggiormente la comunicazione nelle tre lingue cantonali.
L’arrivo del consigliere federale Alain Berset a Palazzo delle Orsoline
I test per il coronavirus cominciano a scarseggiare in Svizzera, secondo quanto confermatoci dall’Ufficio federale della sanità pubblica, dopo che negli ultimi giorni il volume di quelli effettuati era di molto cresciuto, fino a una punta di 7’000 martedì contro i 2’000 di media giornaliera. La Confederazione è fra i paesi che, proporzionalmente alla popolazione, ne ha fatti di più, un livello paragonabile a quello della Corea del Sud.
Per evitare che la penuria si aggravi, l’UFSP ha stabilito che la priorità verrà data agli ospedali e che andranno rispettati scrupolosamente in tutti i cantoni i seguenti criteri: gli esami vanno svolti solo nel caso di persone con forti sintomi (laddove bisogna valutare se procedere a un’ospedalizzazione) o appartenenti a gruppi a rischio oppure al personale sanitario.
Nel canton Zurigo sono morte altre due persone infette da coronavirus. Il bilancio sale così a tre decessi. Lo ha riportato giovedì con un tweet il Dipartimento della sanità. Non ci sono al momento ulteriori dettagli sul defunto. Nelle ultime 24 ore i contagi di covid-19 sono saliti a 526, 102 in più.
Oltre all’utile in calo per il 2019 e alle perdite ingenti attese per il 2020, la Swiss ha comunicato che a causa della drastica riduzione della domanda sta attualmente volando con soli sei apparecchi, uno per il lungo raggio e cinque per il breve e medio raggio, e che si attende un’occupazione dei posti molto bassa. La casa madre Lufthansa ha messo a terra 700 dei suoi 763 velivoli e le sue altre controllate Austrian Air e Air Dolomiti sono ferme rispettivamente da ieri e da oggi, la prima almeno fino 28 marzo.
“Allungare il blocco totale è inevitabile”. Così si è espresso Giuseppe Conte col Corriere della sera sulla prospettiva della proroga per le misure adottate in Italia al fine di affrontare l’emergenza coronavirus. “Abbiamo evitato il collasso del sistema”, osserva il premier italiano”, le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincerà a decrescere (...) non potremo tornare subito alla vita di prima”.
Le autorità sanitarie russe hanno segnalato il primo decesso legato al Covid-19. La vittima è una donna di 79 anni che soffriva di polmonite. Sono 147 i casi di contagio segnalati nel Paese.
Sulla base delle ultime statistiche una persona muore ogni 10 minuti a causa del coronavirus in Iran: lo ha sostenuto giovedì il portavoce del ministero della Sanità iraniano, Kianoush Jahanpour, in un messaggio pubblicato sul suo account Twitter. Esortando i cittadini a rimanere a casa e a non viaggiare durante le vacanze del Capodanno persiano (il Nowruz che si celebra domani, venerdì 20), Jahanpour ha aggiunto che ogni ora circa 50 persone vengono contagiate dalla malattia. Il portavoce ha poi annunciato che finora le vittime sono 1’135 ed i contagiati sono 17’361.
L’Australia chiude le frontiere a tutti i non cittadini e i non residenti. Lo ha annunciato il primo ministro Scott Morrison, affermando che molti casi di contagio sono stati importati dall’estero. Nel paese, al momento si contano circa 600 infezioni e sei morti. Un numero relativamente piccolo se paragonato agli altri paesi, ma le autorità temono una possibile crescita esponenziale. Anche la Nuova Zelanda ha deciso di bloccare gli arrivi di stranieri. La premier Jacinda Arden ha dichiarato: “Non tollereremo rischi ai nostri confini”.
La Banca Centrale Europea ha lanciato un nuovo “quantitative easing” da 750 miliardi di euro (oltre 820 miliardi di franchi), con acquisti di titoli del settore pubblico e privato, per far fronte alla crisi innescata dalla pandemia di coronavirus in tutto il Vecchio continente. Lo ha reso noto mercoledì la stessa BCE al termine del Consiglio direttivo d’emergenza tenuto via conferenza telefonica. Il programma, che proseguirà per tutto il 2020, includerà anche il debito greco e i “commercial paper” non bancari, ossia le cambiali con cui si finanziano molte imprese.
La compagnia aerea Swiss sta subendo delle forti perdite economiche a causa dell’impatto del coronavirus sugli spostamenti e sul trasporto aereo. La società, che fa parte di Lufthansa, ha anche fatto sapere di non essere in grado di formulare prospettive per l’anno in corso. Anche il gruppo tedesco che possiede Swiss ha dichiarato che l’intero settore potrebbe non sopravvivere senza aiuti di Stato, se la pandemia dovesse durare a lungo. “La diffusione del coronavirus ha messo l’intera economia globale e anche la nostra compagnia in uno stato di emergenza senza precedenti. Al momento nessuno può prevedere le conseguenze”, afferma il CEO di Lufthansa, Carsten Spohr, in un comunicato.
Il numero di casi di coronavirus a New York raddoppia e vola a 1’871, mentre i morti sono 11. Il sindaco della metropoli Bill de Blasio sta facendo pressione sul governatore dello Stato, Andrew Cuomo, affinché approvi la chiusura dell’intera città e obblighi i residenti a rimanere a casa.
General Motors, Ford e Fiat Chrysler hanno annunciato mercoledì la sospensione della produzione in tutta l’America settentrionale a causa della pandemia di coronavirus. Le catene di montaggio si fermeranno perciò, oltre che negli Stati Uniti, anche in Messico e Canada, almeno fino al 30 marzo.I tre grandi costruttori automobilistici dispongono comunque di riserve sufficienti per far fronte a una domanda che, in ogni modo, è destinata a calare
I tre marchi sono stati preceduti dalla giapponese Honda, che ha adottato un’analoga misura per le sue fabbriche in Ohio, La Tesla potrebbe seguire l’esempio per gli stabilimenti californiani.