La Svizzera, con la fine della situazione straordinaria decisa oggi, si avvia verso un vero ritorno alla normalità, quella pre-pandemia. Visti i dati incoraggianti – ancora oggi 0 contagi e 0 decessi in Ticino e Grigioni, 17 contagi e 2 decessi a livello nazionale – il Consiglio federale ha infatti deciso di revocare quasi tutte le misure in vigore a partire da lunedì 22 giugno.
In particolare saranno di nuovo possibili eventi fino a un massimo di 1'000 persone, sono revocati gli orari di chiusura per bar e discoteche e anche al ristorante non ci sarà più l’obbligo di consumare seduti. Per quanto riguarda le manifestazioni di piazza e della società civile il limite massimo di persone è stato completamente abolito, ma vigerà l’obbligo di indossare una mascherina. Mascherina che resta invece “solo” fortemente raccomandata sui mezzi pubblici.
Restano invece in vigore il distanziamento sociale, anche se ridotto da 2 metri a 1,5 m e le misure igieniche accresciute.
Gestione seconda ondata affidata ai Cantoni
Al contrario della prima ondata, la gestione di un nuovo aumento dei casi di coronavirus “rientrerebbe soprattutto nella responsabilità dei Cantoni” è stato spiegato da Berna. “I Cantoni che constateranno un nuovo aumento del numero di casi dovranno adottare provvedimenti adeguati”, in primis quelli che si sono rivelati particolarmente efficaci contro la diffusione del contagio. Per la gestione di un’eventuale seconda ondata, il Consiglio federale ha conferito ai dipartimenti una serie di incarichi, con l’obiettivo, per esempio, di disporre rapidamente di dati dettagliati o di garantire l’approvvigionamento con i medicamenti e i dispositivi di protezione necessari.
di Joe Pieracci, Dario Lanfranconi, Elena Boromeo e Marija Milanovic