È di nuovo tempo di starnuti

Il periodo delle allergie ai pollini è nel vivo e i cambiamenti climatici stanno prolungando questa fase che affligge una persona su cinque

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Starnuti, fazzoletti, occhi arrossati, gole che grattano e, talvolta, pastiglie da prendere quando proprio non si resiste più. Stiamo parlando delle allergie ai pollini, che in Svizzera colpiscono il 20% della popolazione svizzera. Una cifra che negli anni è aumentata considerevolmente: cento anni fa gli allergici erano infatti solo l'1%. Questo non è però l'unico cambiamento, anzi: negli ultimi anni la durata del periodo delle allergie si è allungata a causa dei cambiamenti climatici.

Il surriscaldamento globale risveglia prima la vegetazione e i pollini sono liberati nell'atmosfera con una decina di giorni d'anticipo rispetto al passato. E non è tutto, il clima sempre più mediterraneo della Svizzera italiana sta facendo proliferare nuove specie: "Potrebbe darsi che un domani ulivi o cipressi possano essere molto più diffusi da noi e quindi avremo allergie da pollini che ora sono poco presenti", spiega Marco Gaia di MeteoSvizzera.

Nel video in testa all'articolo l'intervista al meteorologo sulla relazione tra allergie e cambiamenti climatici.

Fabio Dotti
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