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"Io, Aristoteles, il negro svizzero"

È il titolo dell'autobiografia di Urs Althaus, il calciatore ingenuo del cult movie "L'allenatore nel pallone", che abita nel canton Uri e fu anche "uomo copertina"

  • 9 January 2022, 07:54
  • 23 June 2023, 13:05
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Uno svizzero speciale

RSI/Filippo Fiorini 09.01.2022, 08:45

Urs Althaus è una di quelle persone che si è abituata a convivere con un secondo nome, un nome che non ha scelto, ma che certi suoi amici addirittura preferiscono a quello di battesimo per rivolgergli la parola. Da quando ha recitato la parte del brasiliano fenomenale e ingenuo che salva le sorti della Longobarda nel cult movie "L'allenatore nel pallone" con Lino Banfi, Urs è infatti diventato anche Aristoteles.

Dal suo personaggio più celebre, inoltre, ha ereditato anche una presunta nazionalità sudamericana, che però ha ben poco di vero. Nato nel Canton Uri, come Guglielmo Tell, Urs è molto di più di quanto si possa sospettare: ex calciatore professionista nel Basilea e nello Zurigo, modello per i più importanti stilisti al mondo nella New York di fine Anni Settanta, ha tagliato alcuni importanti traguardi nel campo dell'emancipazione razziale nella moda: è stato il primo indossatore di colore a comparire sulla copertina della rivista GQ e, insieme a Calvin Klein, ha introdotto il pret-a-porter di prima scelta anche nei magazine di stile rivolti al pubblico afroamericano.

"Io, Aristoteles, il negro svizzero: La mia vita attraverso successi e fallimenti" è il titolo della sua autobiografia, pubblicata nel 2020.

Filippo Fiorini

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