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La musica nel mezzo della pandemia

Sempre più festival estivi vengono annullati. Con ripercussioni non solo per chi organizza questi grandi eventi, ma anche per chi scrive e produce canzoni

  • 30.03.2021, 07:47
  • 22.11.2024, 17:20
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Coronavirus e impatto su musica e concerti: i seri problemi per gli artisti e i produttori svizzeri

RSI Info 30.03.2021, 07:30

  • RSI/Annalisa De Vecchi

“Uno degli aspetti più belli della musica è che puoi suonare di fronte a 85'000 persone e loro canteranno per 85'000 motivi diversi”. Una frase di Dave Grohl, il frontman dei Foo Fighters ed ex batterista dei Nirvana. Il cantante è sulla copertina di un Rolling Stone appoggiato sul tavolo della sala prove di un’altra band, decisamente meno conosciuta: I 77 Bombay Street. Diventati famosi con la canzone “Up in the Sky” ed “Empire”, colonna sonora dei mondiali di sci di St. Moritz nel 2017. Ora dopo cinque anni di pausa pubblicheranno un nuovo album.

Più cancellazioni, meno release

“In effetti avremmo voluto presentare già prima le nostre nuove canzoni, ma poi abbiamo spostato tutto a causa della pandemia – spiega Matt Buchli, cantante del gruppo di Scharans. Noi scriviamo delle canzoni per poi eseguirle sul palcoscenico. Per il nostro gruppo la musica dal vivo è estremamente importante”. Anche a livello finanziario, dato che i concerti generano la gran parte delle entrate per la band retica e anche per molte altre.

La cancellazione di numerosi concerti ha avuto delle ripercussioni sulla produzione musicale, spiega Nick Werren dell’Associazione svizzera di musica: “Ci sono state molto meno release proprio perché per numerosi gruppi non conviene produrre se poi non possono andare in tournée.”

Prospettive incerte

Nonostante l’insicurezza di questi tempi, i 77 Bombay Street sperano di poter tornare presto a calcare i palcoscenici svizzeri. Anche perché hanno grandi progetti per questo 2021. “Abbiamo pianificato una tournée per questo autunno, che speriamo di poter fare, magari in una cerchia più ristretta”. Pure Nick Werren spera che quest’estate vengano organizzati dei piccoli concerti. “La maggior parte delle persone dovrebbe essere vaccinata e la letalità del virus dovrebbe essere minore. La mia grande speranza rimane che nel 2022 si possano nuovamente ascoltare grandi concerti dal vivo.”

Annalisa de Vecchi

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