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Vita da gatto... in colonia

I mici di Largo di Torre Argentina, nel cuore di Roma, sono disabili, anziani ed ex randagi, ma sono coccolatissimi e speciali

  • 17 June 2018, 07:34
  • 8 June 2023, 18:49

I gatti di Roma

RSI/Ilaria Romano 17.06.2018, 09:00

  • Ilaria Romano

Sai qual è la colonia felina più famosa del mondo? Ebbene, è quella di Largo di Torre Argentina, un luogo sacro dell’antica Roma che nel 44 a.C. fu teatro della morte di Giulio Cesare. La storia dei gatti in questo posto magico ha inizio nel 1929, quando i resti della Curia di Pompeo sono riportati alla luce e molti felini abbandonati stabiliscono lì la loro casa.

Tanto è cambiato da allora, soprattutto grazie al lavoro dell’Associazione culturale Colonia Felina di Torre Argentina, che 24 anni fa ha cominciato a portare avanti una campagna di sterilizzazione e controllo della popolazione, oltre ad accogliere nei suoi spazi i mici anziani e diversamente abili, non più in grado di vivere all’aperto. L’idea, grazie anche al luogo favorevole, è stata quella di coinvolgere i turisti che si fermano a guardare i gatti sonnecchiare liberi fra le rovine e chiedere loro un piccolo aiuto per preservarli. Le risposte non si sono fatte attendere e, col tempo, non sono arrivati solo i contributi, ma anche tante persone di ogni nazionalità intenzionate ad aiutare concretamente.

Così oggi, grazie al lavoro di una fitta rete di volontari, alle offerte di benefattori di tutto il mondo e alla vendita di piccoli oggetti a tema realizzati a mano, i gatti continuano ad essere assistiti, alimentati e accuditi al meglio. La struttura è aperta al pubblico ogni giorno e riceve continuamente le visite di tutti coloro che si lasciano affascinare dai gatti. “Attualmente i numeri della colonia sono più bassi rispetto a quelli di una volta – racconta Monica, una delle volontarie dell’Associazione – e questo proprio grazie all’opera di sensibilizzazione portata avanti negli anni, che ha fatto calare gli abbandoni e ha aumentato la consapevolezza dell’importanza della sterilizzazione".

Ilaria Romano

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