Oltre la News

Vite di romanì dell'Est (3)

Essere rom nell’Ungheria di Orbán: la comunità raggiunge ormai il 10% della popolazione ma continua a vivere ai margini della società

  • 20 settembre 2019, 07:47
  • 9 giugno 2023, 15:51

Essere rom in Ungheria

RSI/Simone Benazzo-Marco Carbone 20.09.2019, 07:45

Di: Simone Benazzo e Marco Carlone

Sono passati dieci anni da quando l’uccisione di sei rom ad opera di un gruppo paramilitare neonazista sconvolse l’Ungheria. Da allora il paese ha vissuto cambiamenti significativi.

Nel 2010 è salito al potere Viktor Orbán, inaugurando una fase di “democrazia illiberale” plasmata dallo scontro con le autorità dell’Unione Europea. Eppure, proprio grazie all’afflusso ingente di fondi dell'Unione europea e ad una congiuntura favorevole, l’Ungheria sta vivendo una crescita economica superiore alla media continentale. Boom che ha creato un bisogno di manodopera poco qualificata, generando opportunità lavorative anche per i rom del paese.

Questa comunità, che secondo le stime più affidabili è ormai il 10% della popolazione, continua però a vivere ai margini della società magiara, geograficamente e non solo. Resta forte il peso degli stereotipi e l’applicazione della legge è spesso discriminatoria. Nell’Ungheria che festeggia i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, i rom sono ancora cittadini di serie B.

Ti potrebbe interessare