L'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny è stato rinviato a giudizio a Vercelli per il caso Eternit bis. Il processo si aprirà in Corte d'Assise a Novara il 27 novembre.
Schmidheiny sarà chiamato a rispondere di omicidio volontario in relazione alla morte di 392 persone provocata, secondo l'accusa, dall'amianto lavorato nello stabilimento di Casale Monferrato (Alessandria) della multinazionale.
Intanto è rimbalzata sulla stampa italiana, creando polemiche, un' intervista pubblicata il 28 dicembre dalla NZZ am Sonntag, in cui il 72enne si definisce "perseguitato" dai magistrati di un Paese "fallito". "Quarant'anni dopo si viene accusati di omicidi di massa e perseguitati per decenni. Cosa posso fare?", sostiene nell'intervista Schmidheiny, che sostiene di "provare odio per gli italiani". "Quando penso all'Italia - è un altro passaggio dell'intervista - provo solo compassione per tutte le persone buone e oneste che sono costrette a vivere in questo Stato fallito".