Philipp Müller, Nadine Masshardt e Francois Gabella durante la conferenza stampa di giovedì (keystone)

"No" all'autodeterminazione

Gli oppositori all'iniziativa contro i giudici stranieri, in votazione il 25 novembre, hanno presentato i loro argomenti

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L’iniziativa dell’UDC contro i giudici stranieri, detta anche "per l’autodeterminazione", è pericolosa per la Svizzera perché potrebbe mettere a rischio gli accordi internazionali siglati dalla Confederazione e portare all’isolamento del paese e della sua economia.

È questa l’opinione espressa giovedì a Berna dal comitato di oppositori (rappresentato da diversi partiti e organizzazioni civili ed economiche) al testo in votazione il 25 novembre che - ricordiamo - vuole difendere l'unicità della democrazia diretta svizzera, che permette ai cittadini di avere sempre l'ultima parola.

Il testo "non porta chiarezza fra i livelli di diritto, ma tramite contraddizioni garantisce solamente incertezza", ha spiegato il consigliere agli Stati Philipp Müller (PLR/AG). L’iniziativa, continuano gli oppositori, sarebbe troppo radicale e danneggerebbe la Confederazione sotto molti punti di vista: dalla protezione dei diritti umani, a margini di manovra per trattative in ambito politico ed economico.

ATS/MarGù

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