Svizzera

Penuria di elettricità: rischi e rimedi

La possibile carenza preoccupa il Consiglio federale, che lancia l'allarme e corre ai ripari. In caso di crisi previsto un piano a quattro livelli

  • 1 luglio 2022, 07:51
  • 23 giugno 2023, 20:49

Consigli per affrontare la penuria di elettricità

SEIDISERA 30.06.2022, 20:24

  • archivio keystone
Di: Seidisera/Alan Crameri/GF

Il dibattito riguardo alla penuria di gas è sulla bocca di tutti, ma ieri il Consiglio federale ha posto l’accento anche sulla questione dell’elettricità. Il problema in questo caso è meno acuto, ma le potenziali ripercussioni preoccupano maggiormente. Dal forno alla termopompa, dalla radio alla ricarica del cellulare, senza dimenticare il funzionamento degli ospedali e la distribuzione dell’acqua potabile: tutto questo e molto altro, infatti, dipende da essa.

Secondo Stefan Aeschi - specialista per le questioni energetiche presso l’Associazione svizzera dei proprietari di case – è presto per farsi prendere dal panico, mentre invece non lo è per riflettere sulle modalità di risparmio energetico. Giovanni Leonardi – presidente dell’Azienda elettrica ticinese – conferma invece che l’inverno non sarà semplice e si interroga su chi potrà esportare verso il nostro Paese la quantità di elettricità necessaria per coprire la domanda. I motivi alla base di questo interrogativo sono molti: diverse centrali nucleari di Paesi vicini come Francia e Germania sono spente, il mercato energetico globale è destabilizzato dalla guerra in Ucraina e la stagione appena conclusa non è stata meteorologicamente fortunata.

Il rischio maggiore di penuria si prospetta per i prossimi mesi di febbraio e marzo. In caso di crisi, la Confederazione prevede un piano a quattro livelli che va da appelli volontari al risparmio, fino allo spegnimento mirato della rete per alcune ore o in una determinata regione. Non si parla comunque mai di blackout.

Giovanni Leonardi, comunque, da privato cittadino è prudente e dichiara di essersi già comprato la bombola e il fornello a gas come aveva in casa 40 anni fa. Stefan Aeschi invece non si sente di consigliare l’acquisto – ad esempio – di una batteria da mettere in cantina. “Sono ancora molto care, poco potenti e siccome sono molto richieste ci vorrebbe tanto tempo per la fornitura” afferma. Speriamo dunque che i piani teorici che la Confederazione elabora da settimane restino nel cassetto degli stati maggiori di condotta in caso di crisi.

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