Ticino e Grigioni

Argo 1: parla Beltraminelli

Il direttore del DSS alla RSI, dopo il dibattito di lunedì in Gran Consiglio: "Non c'è stata nessuna volontà di agire contro gli interessi dello Stato"

  • 19 febbraio 2019, 08:35
  • 9 giugno 2023, 07:33

NOT 06.00 del 19.02.2019 Argo 1: parla Beltraminelli

RSI Ticino e Grigioni 19.02.2019, 08:27

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Grevi errori da parte dei funzionari ma anche - per vari deputati - da parte del Governo e in particolare del direttore del Diaprtimento sanità e socialità (DSS). Dopo due ore di dibattito nell'aula del Gran Consiglio ticinese sul rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta, si è chiuso lunedì a Bellinzona il caso Argo 1, il mandato milionario alla ditta di sicurezza, attribuito senza base legale.

Soddisfatto solo in parte il presidente della CPI Michele Foletti. Soddisfatto - perché, dice il leghista Foletti - dall'aula non sono arrivate critiche alla CPI, è il segnale che è stato fatto un lavoro attento e onesto. Qualcosa però è mancato: "Sinceramente mi aspettavo un passo indietro da parte del Governo rispetto alla sua presa di posizione", ci dice. "Come si diceva una volta: un cospargersi il capo di cenere e dire "ho sbagliato" sarebbe stato un bel gesto nei confronti del cittadini ticinesi".

Paolo Beltraminelli - che ieri non è intervenuto durante la discussione - ribadisce ai microfoni della RSI di non aver mai negato che siano stati fatti degli errori amministrativi: "Probabilmente, se si fosse conosciuta prima la conclusione dell'inchiesta penale, la storia avrebbe avuto un epilogo diverso. E probabilmente anche l'interesse sarebbe rientrato nei parametri di una critica, di errori anche gravi, che sono sempre stati ammessi, ma sempre di natura amministrativa".

Errori che per la Commissione parlamentare non sono stati però fatti in buona fede, come invece sostenuto dal Governo nella sua risposta alla CPI. Dopo la discussione in parlamento, Paolo Beltraminelli, difende ancora questa tesi? "Credo che si debba intendere il fatto che non c'è stata nessuna volontà di agire contro gli interessi dello Stato".

In conclusione una domanda resta senza risposta: perché Argo 1. Ancora Foletti: "Era una società inadeguata. Aveva solo un buon prezzo. Probabilmente sono nate delle questioni personali tra chi doveva decidere, chi svolgeva il compito di sorveglianza prima e chi avrebbe cominciato dopo con Argo a fare questo compito: è probabilmente lì la spiegazione".

CSI/redMM

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