Natale resta una delle più importanti feste per chi si definisce appartenente alla confessione cristiana. Secondo gli ultimi dati dell’ufficio federale di statistica: due terzi della popolazione.
Eppure, le chiese si svuotano e la popolazione – se pensiamo in particolare alle questioni morali – spesso vota al contrario di quando indica per esempio la Chiesa cattolica… E questo perché appartenere a una confessione, non significa necessariamente seguirne i dettami nel proprio quotidiano, vivere attivamente la propria fede … Anzi: sempre in base ai dati dell’Ufficio di statistica, un terzo di coloro che si definiscono appartenenti alle due principali confessioni in Svizzera - cattolica o protestante -… non crede in Dio!
Quindi cosa significa oggi essere credente? E a cosa si crede? E perché tendenzialmente si accetta con maggior facilità che qualcuno dica di parlare con gli alberi, piuttosto che chi lo fa con Dio o Gesù?
Ne parliamo con:
don Italo Molinaro - Parroco Sacro Cuore Lugano e giornalista
Irene Becci – sociologa e antropologa, professoressa di “Emergenze religiose e nuove spiritualità” all’UNIL
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