Un divieto in tutta l’Europa della pesca elettrica. È quanto ha deciso il Parlamento europeo che di fatto si oppone alla proposta della Commissione sulla pesca, che – in compagnia dell’Olanda – mirava ad autorizzare questa pratica in maniera più estesa nel Mare del Nord, dove è già permessa a titolo sperimentale.
La decisione ha suscitato una reazione entusiastica da parte di alcune ONG ambientaliste e di organizzazioni di piccoli pescatori, convinte che questo particolare tipo di pesca a strascico, basato sullo stordimento dei pesci sui fondali tramite degli elettrodi applicati alle reti, ha effetti nefasti sugli ecosistemi marini. Contrariato invece l’esecutivo comunitario, che ha già fatto capire di volere andare avanti con la procedura legislativa. Ma la diatriba sulla pesca elettrica è solo un capitolo del complesso dossier della pesca, che tocca aspetti giuridici, economici, sociali ed ambientali. Al centro dell’attenzione c’è lo sfruttamento delle risorse ittiche.
Ne discutiamo a Modem in compagnia di:
Angelo Di Mambro, corrispondente a Bruxelles, esperto di politiche agricole ed alimentari;
Antonio Di Natale, biologo e segretario della Fondazione Acquario di Genova;
Gilberto Ferrari, direttore di Federcoopesca, l’alleanza delle cooperative italiane di pesca;
Audum Lem, vicedirettore della Divisione politiche e risorse della pesca e acquacoltura della FAO.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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