La notizia è dello scorso 8 febbraio quando un 92enne del Mendrisiotto ha perso la vita in un incidente della circolazione causato dallo stesso anziano con un contromano sull’autostrada. Non è la prima volta che sulle strade si registrano fatti di questo genere anche perché la popolazione svizzera vive sempre più a lungo e vuole comprensibilmente rimanere mobile il più possibile. C’è però un ma perché dopo i 65 anni il rischio di subire un incidente nella circolazione stradale è più alto. Oltre a ciò il numero degli over 70 condannati per infrazioni stradali o ai quali è stata ritirata la patente è raddoppiato dal 2008 al 2018.

Secondo i dati dell’Ufficio per la prevenzione degli incidenti (UPI), nel 2018 nei confronti di persone con più di 70 anni sono state emesse 1802 condanne in relazione alla circolazione. Si tratta di una cifra doppia rispetto a quella di un decennio prima, inoltre "gli automobilisti anziani sono gli unici responsabili in 7 casi di collisione grave su 10, quasi 1,5 volte più degli automobilisti di età compresa tra 25 e 64 anni", rileva il rapporto dell'UPI sottolineando che tra le cause principali vi sono velocità, disattenzione e distrazione nonché inosservanza della precedenza.

Dal 2019 l’età con la quale occorre andare dal medico per ottenere il nulla osta per poter continuare a condurre è stata innalzata a 75 anni: una scelta oculata? I medici sono troppo permissivi? Le campagne di prevenzione sono sufficienti? Gli anziani devono rassegnarsi a vedere limitata la loro mobilità?

A queste ed altre domande a Modem cercheranno di dare delle risposte:

Giampaolo Cereghetti, presidente dell’ATTE (Associazione ticinese terza età);

Simone Cotti, psicologo, IQ Center Ingrado;

Fabiano Meroni, medico geriatra, caposervizio Ospedale Civico Lugano e BV Mendrisio;

Renato Pizolli, tenente della Polizia cantonale, portavoce Commissione cantonale Strade sicure.

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