Il ministro saudita Thamer Sabhan (s) e l'ex premier libanese Saad Hariri (d)
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L’Arabia Saudita fra guerra e cambiamenti

L’ONU critica Riad sullo Yemen mentre cadono teste

  • reuters
  • 10.11.2017
  • 36 min
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Se la coalizione militare a guida saudita non consentirà l'accesso agli aiuti umanitari in Yemen, questo causerà "la più grande carestia che il mondo abbia visto da molti decenni, con milioni di vittime". Così si è espresso il capo degli Affari umanitari dell'ONU, Mark Lowcock, riferendosi alla situazione che si è venuta a creare dopo che Riad ha deciso la chiusura “temporanea” dei porti, aeroporti e accessi stradali allo Yemen. Una decisione presa in seguito al lancio di un missile balistico contro la capitale saudita proveniente da Sanaa dove i ribelli Huthi, sostenuti dall’Iran, controllano la capitale yemenita.

Intanto nella potente e ricchissima monarchia assoluta d’Arabia saudita, sabato scorso 11 principi, 4 ministri e numerosi ex ministri sono stati arrestati da una “commissione anti-corruzione” nata appena poche ore prima. Poche ore prima si era dimesso il primo ministro del Libano, appoggiato da tempo dall’Arabia Saudita. Domenica il figlio dell’ex principe ereditario è morto insieme ad altri funzionari di stato in un misterioso incidente in elicottero, di cui si sa molto poco.

In questo quadro piuttosto inquietante si staglia la figura di Mohammed bin Salman, figlio del re, ministro della Difesa e principe ereditario dalle idee innovative (vedi la guida di automobili accordata alle donne) e radicali. Il 32enne principe con il suo documento “Vision 2030”, intende ridurre progressivamente la dipendenza dell’economia saudita dal petrolio, di cui detiene circa un quinto delle riserve mondiali. È lui il vero leader del Paese, visto che il re Salman (81 anni) è sempre meno presente ai comandi della monarchia? E la battaglia ingaggiata contro l’Iran con l’appoggio di Stati Uniti e Israele dove porterà?

Modem ne parla con:

Silvia Colombo, Responsabile del programma di ricerca "Mediterraneo e Medioriente" presso l’Istituto Affari Internazionali di Roma;

Jaleel Al-Muhaid, Medico di origine yemenita;

Lorenzo Trombetta, Collaboratore RSI dal Vicino Oriente.

Replica su Rete Due alle 19.30

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