Un fatto più unico che raro, almeno alle nostre latitudini. Se infatti siamo ormai quasi abituati a notizie di stragi provenienti dalle scuole statunitensi, giovedì il risveglio è stato brusco anche a sud delle Alpi. Da quanto finora appreso il 19enne arrestato si preparava infatti a compiere una strage alla Scuola cantonale di commercio, con piani e obbiettivi ben definiti e pure un giorno prestabilito, il prossimo martedì.
La reazione, così come le pronte segnalazioni di compagni e docenti, è stata immediata e il peggio è stato evitato, e per questo da più parti è stata sottolineata la presenza di una rete efficace. Tante domande restano però aperte: dal perché il giovane si sarebbe spinto a tanto, passando dalla facilità con cui ci si procura armi e munizioni, fino ad arrivare al tipo di sostegno da offrire a chi il pericolo lo ha scampato, solo per citarne alcuni. Ne parliamo con:
Pierre Kahn, psicologo e psicoterapeuta
Emanuele Berger, direttore Divisione scuola TI
Alberto Marietta, capitano capo reparto giudiziario 3 e responsabile Gruppo cantonale gestione persone minacciose e pericolose
Cornelia Klauser, specialista di medicina interna generale FMH, membro dell’associazione Debrisi
Inoltre - con un'intervista registrata - sentiremo anche Marcelo Aebi, criminologo dell'Università di Losanna.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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