"Il nostro obiettivo è di far uscire il Paese dal circolo vizioso di elezioni a ripetizione" ha affermato Benyamin Netanyahu alla lista parlamentare del Likud, poco dopo aver ricevuto dal Capo dello Stato israeliano, Reuven Rivlin, l'incarico di formare il nuovo governo.
Un mandato conferito senza grandi entusiasmi e speranze poiché stallo è di nuovo dietro l’angolo. Il paese ha votato 4 volte negli ultimi due anni e c’è chi è pronto a scommettere su una quinta.
L’impasse è politica ed è legata al nome di Netanyahu, sotto processo proprio in questi giorni (vari commentatori convengono nel dire che il Likud senza di lui riuscirebbe rapidamente a trovare delle intese), ma anche strutturale, eredità di un sistema elettorale che mostra tutti i suoi limiti.
Ne discutiamo con:
Fidaa Abu Hamdiyeh, cittadina palestinese di Ramallah.
Sergio Della Pergola, professore emerito di demografia all'Università ebraica di Gerusalemme;
Michele Giorgio, collaboratore RSI da Gerusalemme;
Mario Snajder, professore emerito di scienze politiche all'Università ebraica di Gerusalemme.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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