Dove porterà la collera in Francia dopo la forzatura degli scorsi giorni sulla contestata riforma che vuole innalzare l’età di pensionamento a 64 anni? La decisione di superare lo scoglio del Parlamento ricorrendo a un articolo costituzionale che consente al governo di adottare le nuova legge senza metterla ai voti ha generato il sentimento che all’Eliseo e a Matignon non ci sia grande rispetto per la democrazia e la volontà popolare. La scelta di “tirare diritto”, riaffermata dal presidente Macron mercoledì in un’intervista tv, ha alimentato la rabbia. Giovedì il risultato s’è visto: la nona giornata di mobilitazioni promossa dai sindacati si è trasformata in guerriglia. E nulla lascia presagire ora che martedì prossimo, alla decima, le cose andranno diversamente. Con quali prospettive?
Ne discutiamo con:
Jacques Le Cacheux, professore di economia all’Università di Pau et des Pays de l’Adour
Giuliano Bonoli, professore all’Idheap di Losanna, esperto di sistemi pensionistici
Marc Lazar, professore di storia contemporanea a Science Po
Sandro Gozi, eurodeputato italo-francese di Renaissance
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