Parigi: rien ne va plus
Le proteste contro la riforma delle pensioni mettono sotto pressione il presidente francese Emmanuel Macron
Dove porterà la collera in Francia dopo la forzatura degli scorsi giorni sulla contestata riforma che vuole innalzare l’età di pensionamento a 64 anni? La decisione di superare lo scoglio del Parlamento ricorrendo a un articolo costituzionale che consente al governo di adottare le nuova legge senza metterla ai voti ha generato il sentimento che all’Eliseo e a Matignon non ci sia grande rispetto per la democrazia e la volontà popolare. La scelta di “tirare diritto”, riaffermata dal presidente Macron mercoledì in un’intervista tv, ha alimentato la rabbia. Giovedì il risultato s’è visto: la nona giornata di mobilitazioni promossa dai sindacati si è trasformata in guerriglia. E nulla lascia presagire ora che martedì prossimo, alla decima, le cose andranno diversamente. Con quali prospettive?
Ne discutiamo con:
Jacques Le Cacheux, professore di economia all’Università di Pau et des Pays de l’Adour
Giuliano Bonoli, professore all’Idheap di Losanna, esperto di sistemi pensionistici
Marc Lazar, professore di storia contemporanea a Science Po
Sandro Gozi, eurodeputato italo-francese di Renaissance