Non è piacevole per nessuno farsi pizzicare da un radar, eppure i limiti di velocità sulle strade vanno rispettati. La domanda di fondo alla quale il Gran Consiglio del Canton Ticino ha dovuto dare una risposta è la seguente: il sistema di rilevazione della velocità deve servire alla sensibilizzazione degli automobilisti “indisciplinati” oppure deve semplicemente punire chi commette infrazioni facendo al contempo piacere alle casse comunali e cantonali?
Il legislativo di Bellinzona ha deciso di con 3 soli voti di scarto di accogliere una mozione firmata da un esponente PPD e da uno della Lega dei ticinesi. Si è così riprodotta la spaccatura fra le diverse forze politiche emerse in commissione: Lega, La Destra e PPD si sono schierati a favore della segnalazione dei controlli mobili di velocità, mentre PS e PLR si sono espressi contro quella che è stata vista come "un'intrusione della politica nei compiti della polizia".
Un dato rimane emblematico: solo lo 0,5% delle persone controllate da un radar fisso subiscono una contravvenzione, mentre la percentuale sale al 15% nel caso dei radar mobili. Il Ticino politico, infine, ha scelto di non penalizzare coloro che hanno il piede pesante.
A Modem ne dibattono:
i granconsiglieri, Fabio Badasci (Lega) e Giorgio Galusero (PLRT); il portavoce del TCS, Renato Gazzola.
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