Tutele sotto esame
Dopo il duplice infanticidio di Flaach si riapre il dibattito sulle autorità di protezione
La vicenda, come molte altre trattate dagli organi di tutela, è particolarmente delicata: genitori recentemente arrestati per truffa (la 27enne nel frattempo rilasciata), figli collocati in un istituto per poi essere temporaneamente riaffidati alla madre per le feste natalizie e l’ipotesi che il dramma si sarebbe potuto evitare se ad occuparsi dei bambini fossero stati i nonni anziché la donna (la quale aveva espresso pubblicamente aspre critiche alle autorità che le avevano tolto la custodia).
A livello politico e istituzionale la riflessione riguarda l’intero apparato delle autorità di protezione (le ex tutorie). Dai servizi di picchetto (non esistenti nel canton Zurigo) alle relazioni con i comuni (non più competenti dopo la revisione del sistema, professionalizzato e in mano ad unità specializzate), passando per l’efficacia delle autorità di vigilanza, sono diversi gli aspetti passati in rassegna da coloro che si chiedono dove e come è possibile migliorare per evitare in futuro altri drammi.
Modem ne parla con Ivan Pau Lessi (responsabile dell’Ufficio cantonale ticinese dell’aiuto e della protezione), Marisa Romeo (ispettrice presso la Camera di protezione del Tribunale d’appello/TI), Sergio Devecchi (pedagogo) e con Pietro Vanetti (presidente dell’Associazione genitori non affidatari).