Parlare di allevamenti durante il periodo pasquale rischia di risultare indelicato ma lo scopo di questa edizione è quello di evidenziare il fatto che sia in caso di allevamenti di bestiame da reddito sia per il semplice piacere di avere molti animali attorno a sé l’importante è il rispetto delle bestie. Nostra ospite è Tania Zanolari Boldini che a San Vittore ha un piccolo gregge di caprette tibetane che sono la gioia dei più piccini.
Ma parlare di Pasqua e non parlare di uova è impossibile: che siano di cioccolato con la sorpresa, o sode nel piatto piuttosto che dipinte e appese a un ramo sono sempre ben auguranti. Ma non c’è uovo senza una gallina e così siamo andati a fare visita ad un pensionato che abita in Valtellina che per passione ne alleva più di 100 e di tutte le razze.
Tra i piatti tradizionali dei menu pasquali c’è sicuramente il capretto, ma non tutti sanno che questi animali non vengono allevati per la carne quanto piuttosto per dare modo a mamma capra di produrre latte. E poi, logicamente, sotto Pasqua i piccoli sono destinati al macello. Noi siamo andati a fare visita all’azienda più importante di tutti i Grigioni che si trova in Valposchiavo.
In Val Bregaglia i prodotti legati all’allevamento di capre sono protagonisti a tavola: gli agricoltori propongono un pranzo dedicato alle specialità della zona con il capretto e in questi giorni inizia anche la produzione del Mascarpin o Mascarpel.