Benvenuta primavera

Riti e tradizioni legate alla primavera

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Questa edizione è dedicata alla primavera, alle tradizioni e ai riti ad essa dedicati. L’inizio della primavera nel nostro emisfero è collocato convenzionalmente il 21 marzo, quando avviene con buona approssimazione, l’equinozio. Ma dal punto di vista meteorologico ancora non si è vista in tutto il suo splendore. E non usiamo questo termine a caso perché etimologicamente il termine deriva dal latino VER, a sua volta derivato dal sanscrito VAS, cioè: Splendere.

Con Claudio Mainetti, parleremo di un’antica tradizione che ancora vive a Mesocco. La corvaden. Una sorta di pulizia generalizzata degli spazi pubblici.

La vita nei campi ha da sempre dovuto fare i conti con le bizze della meteo, e non c’erano concimi chimici, reti anti grandine o macchinari ultra performanti a garantire il più possibile il raccolto. C’erano al più usanze, riti religiosi o gesti scaramantici e c’erano soprattutto i santi del calendario a cui di solito venivano associati proverbi ritenuti infallibili. Andiamo a scoprirne alcuni con un esperto in materia: Luigi Godenzi, che in Valposchiavo ne ha raccolti ben 1700.

 

Delle vallate grigionitaliane è forse la Bregaglia quella che più mantiene la tradizione del calendimarzo. I campanacci, i coloratissimi fiori di carta e le castagne con la panna sono nei ricordi di tutte le generazioni. E continuano a caratterizzare anche il primo marzo dei tempi moderni.

Da secoli la fine dell’inverno viene celebrata con varie iniziative anche in Valchiavenna. Alcune sono legate al mondo agricolo, altre alle attività domestiche. Ma con le giornate che si allungano e le temperature più miti ritornano anche le occasioni di divertimento con musica e prodotti tipici freschi…