Da una parte c’è chi vuole città più sicure, più vivibili e più fruibili, in generale con moderazione della velocità e con meno traffico, soprattutto nei quartieri; dall’altra, invece, c’è chi sostiene di essere stufa di farsi imporre dalla politica dei divieti, dei limiti e delle regole di comportamento: il caso della votazione di Lugano di domenica scorsa è significativo e dopo la netta bocciatura dell’estensione delle zone 30 e 20 km/h ci si chiede se in Ticino, rispetto al resto della Svizzera, si è più propensi ad accordare maggiori diritti e libertà agli automobilisti e ai motociclisti rispetto alla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti. È una questione di mentalità? C’è il timore, sempre molto diffuso, di incappare in controlli radar, sanzioni e multe? Il clima attuale d’incertezza e di ristrettezze finanziarie spinge i/le cittadini/e a rifiutare delle richieste di spesa pubblica ritenute ingiustificate e non prioritarie?
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703909