CALCIO - QUALIFICAZIONI MONDIALI

“Vinciamo se siamo una squadra e lo siamo stati dall’inizio alla fine”

Pier Tami stila il suo bilancio sul cammino della Svizzera nelle qualificazioni

  • Un'ora fa
La soddisfazione è enorme

La soddisfazione è enorme

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Sette Mondiali disputati in 60 anni tra il 1934 e il 1994, ma poi sei presenze consecutive tra il 2006 e il 2026. Negli ultimi tempi la nostra Nazionale di calcio ci ha indubbiamente abituati bene, facendo diventare normale ciò che normale non é, come possono testimoniare le tante squadre, Italia su tutte, che invece faticano parecchio. “È proprio così - ha sottolineato Pier Tami, responsabile delle squadre nazionali rossocrociate - e non dobbiamo dimenticare che questa è la seconda volta consecutiva che andiamo ai Mondiali dalla porta principale, ovvero senza passare dai playoff. Il tutto con l’incognita di un torneo di qualificazione con sole sei partite e nel quale se fai un mezzo passo falso sei subito in pericolo”.

La crescita calcistica che questa squadra ha avuto ci deve dare fiducia anche per per i Mondiali

Il traguardo è stato raggiunto con autorità, come dimostrano l’imbattibilità e i 14 punti conquistati sui 18 disponibili. Eppure dopo il sorteggio che ci aveva inseriti nel Gruppo B con Svezia, Slovenia e Kosovo c’èra un po’ di preoccupazione. Anche, o forse soprattutto, a causa di una Nations League deludente e chiusa con la retrocessione. “A livello di prestazioni quel torneo, che abbiamo sfruttato anche per fare qualche test, non mi è dispiaciuto - ha spiegato Tami - ma è chiaro che il risultato non è stato quello che ci aspettavamo. Poi però nel 2025, quando si sono cominciati ad avere l’assetto definitivo e un’idea ben precisa di come volevamo giocare sia in attacco, sia in difesa, le cose sono cambiate. E questo sistema, supportato da tutti, ci sta dando grandi soddisfazioni. Inoltre il nostro è un gruppo molto unito. Le scelte di Yakin a volte hanno penalizzato qualche giocatore che ha delle qualità tecniche, ma che al momento non sposava, appunto, lo spirito di gruppo e questo è un dato importante. La Svizzera vince se è una squadra e in queste qualificazioni siamo stati una squadra dall’inizio alla fine”.

Il risultato è ampiamente meritato

Guardando già al futuro, Tami ha sottolineato come ci siano degli elementi che sono assolutamente da recuperare, come Freuler, Jashari e Amdouni, ad esempio. “Nei prossimi mesi vedremo quali saranno le prestazioni dei giocatori nei loro club - ha proseguito il ticinese - ma penso comunque che non ci sia l’intenzione di fare qualche passo indietro dal punto di vista del ringiovanimento della squadra. I giovani che abbiamo inserito hanno dimostrato di poter stare in questo gruppo. Poi se verrà a mancare qualche senatore Yakin farà le sue riflessioni, ma al momento la linea è abbastanza chiara”.

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06:55

Mondiali 2026, l'intervista a Pierluigi Tami (LA2 Sport Live 18.11.2025, 20h00)

RSI Sport 18.11.2025, 23:55

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