CALCIO svizzero

Uno sguardo dentro il 2025 da incubo del Lugano

Il ko con il Cham riapre una crisi che sembrava passata, ma che succede?

  • 2 ore fa
  • 56 minuti fa
Lugano

Momento difficile

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Di: Diego Medolago 

Cosa sta succedendo al Lugano? Gli indizi raccolti nella prima metà del 2025 sono diventati prove concrete in questo inizio di stagione da horror, dove gli accusati sono molteplici e tutti con lo stesso grado di colpevolezza. Urge dunque guardare dentro questa crisi che sembrava essere passata dopo le ultime due vittorie, ma che il clamoroso ko di Cham ha riaperto come una voragine.

I senatori

Partiamo dal basso, ossia dalla squadra. Da inizio anno troppi giocatori che dovrebbero “tirare il carro” non stanno fornendo le prestazioni sperate. I vari Steffen, Bislimi, Bottani e a tratti pure Mai sono parsi l’ombra dei calciatori che dovrebbero essere. Difficile pensare che sia solo una mera questione di forma fisica, visto che nella maggior parte dei casi a mancare è sembrata essere la voglia e l’attitudine giusta per provare a girare i momenti no.

Il portiere

In campo si scende in 11, è vero, e le colpe non sono solo sue, ma è innegabile che Amir Saipi abbia sul groppone diversi gol evitabili, ultimi in ordine di tempo quelli subiti in Coppa Svizzera. Poco reattivo e insicuro nelle uscite, il portiere ha alternato parate straordinare a errori grossolani. Il suo talento non si discute, ma negli ultimi tempi sembra essersi seduto. Il Lugano dovrebbe forse pensare di ingaggiare qualcuno per fargli concorrenza, e riaccendere quella scintilla che sembra essersi spenta.

Il mercato

Inutile nasconderlo: la sessione estiva non ha portato in dote al Lugano praticamente nulla. Behrens è ancora fuori forma e a quota 0 gol segnati, Kendouci è convalescente, mentre Alioski finora è il lontano parente del giocatore ammirato anni fa a Cornaredo. Kelvin e Parsemain inoltre hanno dimostrato di non essere ancora in grado di reggere il livello della Super League, col solo Pihlström che sembra poter dare una mano tangibile nell’immediato alla formazione di Croci-Torti.

L’allenatore

Già, il Crus. Il mister ha sicuramente aiutato a portare il Lugano in una dimensione tutta nuova, dalla lotta salvezza a quella per i titoli o per l’Europa. Ma da inizio anno non è più riuscito a trasmettere il suo carisma e la sua energia alla squadra. Dopo quattro anni forse il messaggio non sta più passando come dovrebbe?

La dirigenza

L’ambizione del club è grande, ma la formazione affidata al mister per poter raggiungere certi obiettivi non è sicuramente all’altezza. Oltre al mercato già citato in precedenza, a pesare è pure la gestione dei casi più spinosi come Hajdari o Zanotti: dapprima dati per partenti, poi non convocati, poi schierati (e, nel caso dell’italiano, pure infortunatosi). Una confusione che si riflette sul campo. Sarà una coincidenza, come detto dai diretti interessati, ma dal misterioso addio di Da Silva poco o nulla è funzionato a dovere. Ecco perché le rassicurazioni a mezzo stampa di Blaser e Pelzer hanno fatto alzare più di un sopracciglio ai tifosi.

02:50

Coppa Svizzera, il servizio su Cham-Lugano (La Domenica Sportiva 17.08.2025)

RSI Sport 17.08.2025, 17:49

05:02

Rete Uno Sport

Rete Uno Sport 18.08.2025, 12:50

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